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I 130 anni dell’Esercito della Salvezza in Italia

«Predicare il Vangelo, portare a conoscenza la fede mediante la quale ottenere la salvezza, testimoniare la stessa fede già in questa vita, vivere accanto agli “ultimi” delle nostre società. Lo spirito con cui l’Esercito della Salvezza è giunto in Italia nel 1887 ( a 22 anni di distanza dalla sua fondazione nel 1865 a Londra, ndr) è lo stesso oggi come allora. Cambiano le tecniche, i linguaggi, i modi di agire. Ma la nostra presenza a fianco dei bisognosi, lo spirito di missione, è nel nostro Dna». A parlare è il segretario generale dell’Esercito della Salvezza in Italia, maggiore David Cavanagh, pronto ad accogliere ospiti nazionali e internazionali per la due giorni di celebrazioni legate al 130° anniversario della presenza salutista nel nostro paese.

L’appuntamento è fissato per il 16 e il 17 settembre al Centro congressi Frentani di Roma: “Centotrent’anni di servizio in Italia in parole e azioni” il motto scelto per la due giorni, in cui si alterneranno culti, momenti musicali, rievocazioni storiche. Da Londra giungeranno il generale André Cox , leader mondiale dei salutisti, e la moglie Silvia, presidente dei Ministeri femminili: «Una sorpresa e un grande onore per noi – prosegue Cavanagh -. Nel corso di un incontro fra leader europei dell’Esercito della Salvezza abbiamo provato ad invitarlo, e il generale Cox si è detto subito entusiasta. E’ un privilegio avere lui e la sua consorte ospiti delle nostre celebrazioni. Accompagnati per di più dalla Boscombe Band». Si tratta della più antica fanfara dell’Eds esistente oggi, fondata nel 1886 in Inghilterra, con base a Bournemouth, ma spesso chiamata a prender parte a vari eventi internazionali. Si alternerà alle musiche con la compagine italiana, e alcuni brani verranno suonati insieme in un’imperdibile occasione di crescita per i componenti la fanfara del Comando diretta da Giuseppe Maggi. L’occasione sarà utile per fare anche il punto sulle molte attività che l’Esercito della Salvezza sta conducendo in Italia e in Grecia, paese assegnato al comando nazionale. «I nostri “Corpi”, le chiese locali, sono le prime attrici sul territorio, le nostre sentinelle che ci segnalano criticità e priorità – illustra il segretario Cavanagh- . Non mancano mai gli aiuti invernali a chi vive in strada, le mense come a Roma, i progetti sociali a favore ad esempio delle vittime della tratta. I due terremoti, quello dello scorso anno nel centro Italia e quello di poche settimane fa a Ischia ci vedono coinvolti in azioni di sostegno e vero e proprio soccorso ( a Forio d’Ischia il centro ha dato ospitalità a 12 persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case). Importante anche l’accoglienza e l’accompagnamento dei richiedenti asilo, vera urgenza dei nostri tempi. Il nostro centro di Atena Lucana (Sa) ospita una cinquantina di persone, che grazie allo sforzo di operatori e volontari, sono inseriti in un preciso programma di inserimento sociale, composto da corsi di italiano, laboratori per imparare vari mestieri, assistenza giuridica, formazione lavorativa in aziende. Un successo se si pensa che il 20% di chi si trova ospite del centro ha trovato un impiego, grazie anche alla sensibilità della comunità locale». Interessante notare come, al di là degli slogan, il panorama religioso dei richiedenti asilo sia assai variegato: «Intanto ci sono vari cristiani, e non solo musulmani. Fra i primi un buon numero partecipa alle attività spirituali del centro, ma anche diversi musulmani hanno mostrato interesse, e per questo motivo abbiamo avviato un servizio di cappellania ecumenica nel tentativo di dare anche a loro strumenti di preghiera e quindi di integrazione».

Ancora più consistente l’intervento in Grecia, da 10 anni sotto il comando dei salutisti italiani: «Siamo arrivati nel 2007, giusto in tempo per lo scoppio della crisi economica che ha sconvolto il paese. Per questo abbiamo subito avviato un affiancamento alla popolazione in difficoltà, con la distribuzione di beni di prima necessità per far fronte ad una situazione drammatica». Cui da due anni e mezza si è sommata la crisi migratoria, che ha portato migliaia di persone sul suolo greco: «il nostro centro diurno di Atene distribuisce giornalmente beni per 700 famiglie di rifugiati urbani, che hanno cioè lasciato i campi di accoglienza. Un grande sforzo, possibile soprattutto grazie alla costante attenzione dei nostri fratelli di altri comandi, in particolare in questo caso olandesi e statunitensi».

Un compleanno è sempre utile per guardare quanta strada è stata fatta, ma serve anche per proiettarsi al futuro con gli auspici e le speranze: «Il futuro è nella mani di Dio – conclude Cavanagh – ma certo noi umilmente credo che dovremmo trovare gli strumenti per raccogliere la sfida di una società che pare dare sempre meno spazio alle religioni istituzionalizzate. Servono approcci e istanze nuove, capaci di raccogliere il bisogno di spiritualità che invece credo esista e resista ancora».

L’Esercito della Salvezza in Italia conta oggi su circa 2.000 membri, opera in 36 centri e gestisce alcune opere sociali: a Roma ha un Centro d’accoglienza (foresteria, ostello e mensa popolare); foresterie a Firenze e Potenza, tre centri per vacanze a Bobbio Pellice (TO), a Forio d’Ischia (NA) e ad Atena Lucana (SA), dove si svolgono colonie estive per bambini e dove vengono accolti come abbiamo visto dei rifugiati.