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Non sono semplici mura

Edifici di culto e religioni, un rapporto complesso che nella storia ha riguardato diverse confessioni, in modo particolare le minoranze: pensiamo, per quanto riguarda l’Italia, alle retrizioni imposte nel corso dei secoli a valdesi ed ebrei, o alle difficoltà che vivono oggi soprattutto le comunità musulmane.

Il tema della religione si intreccia quindi profondamente con quello del diritto, con le strutture e le dinamiche sociali, il tutto da leggere in una prospettiva storica che comporta grandi e piccole evoluzioni, ma anche arretramenti, concessioni e nuove discriminazioni. E ovviamente anche l’ambito architettonico ha il suo peso importante, non soltanto per quel che riguarda l’aspetto stilistico, ma nei suoi risvolti politici, giuridici, per citare solo un paio di esempi si pensi ai vincoli imposti dalle leggi regionali «per il governo del territorio e in materia di paesaggio» (diventate note come “leggi antimoschee”) o, tornando al passato, al “celamento” dei luoghi di culto protestanti ed ebraici all’interno di strutture non riconoscibili come tali.

Di tutto questo parleranno gli oratori del convegno intitolato per l’appunto «Edifici di culto e religioni in Italia. Storia, diritto, architettura, società», organizzato dall’Istituto Sangalli di Firenze, istituzione laica nata nell’aprile 2014 per promuovere il dialogo interreligioso e interculturale, in programma per il prossimo lunedì 16 ottobre a Palazzo Medici Riccardi (v. Cavour 3).

Interrogandosi sui dibattiti che nel passato come nel presente hanno portato alla costruzione degli edifici di culto, e soprattutto sulle prospettive future di un paese in cui il tema religioso è ancora vincolato alle Intese, questo momento di studio (che segue una giornata organizzata in maggio, «L’Italia delle religioni. Numeri e personalità tra pluralismo confessionale e libertà religiosa») ribadisce l’interesse dell’Istituto e la volontà di attuare un dialogo costruttivo su questo tema, auspicando una regolamentazione più “limpida” della materia. In quest’ottica l’Istituto ha lavorato e sta lavorando dall’inizio dell’anno, insieme al Ministero dell’Interno, attraverso due membri del suo comitato scientifico, Massimo Campanini e Paolo Naso, che hanno partecipato alla stesura del Patto sottoscritto con le principali associazioni islamiche.

Il programma del convegno (visibile sul sito), che si apre alle 9,30 con i saluti del sindaco di Firenze e del presidente dell’Istituto, Maurizio Sangalli, prevede una giornata di studi che si concluderà con una tavola rotonda alle 17 moderata da Claudio Paravati (direttore della rivista Confronti) dal titolo «Edifici di culto e libertà religiosa: nuovi paesaggi mentali e urbani per l’Italia del futuro»: un argomento che entra nel vivo della questione, in cui si confronteranno Alberto Cavaglion (Università di Firenze), Izzeddin Elzir (imam di Firenze e presidente Ucoii), Luca Gibello (direttore de Il Giornale dell’Architettura), Timothy Verdon (direttore Museo dell’Opera del Duomo, Firenze).

Nel corso della giornata si susseguiranno diverse relazioni che presenteranno, in diversi ambiti discipinari, i diversi contesti religiosi: da quello ebraico (con Dora Liscia Bemporad, «Esotismo e radici ebraiche nell’architettura sinagogale») a quello protestante (con Davide Rosso, direttore della Fondazione centro culturale valdese di Torre Pellice, che parlerà di «Templi valdesi in Italia: tra relisione e aspetti storico-architettonici») a quello islamico (con Fabio Berti, «Una moschea in città: l’esperienza di Colle di Val d’Elsa» e Paolo Gonzaga, «Voci dall’islam: gli edifici di culto nei paesi islamici»).

Per ulteriori dettagli rimandiamo al programma del convegno.

Per approfondire ascolta l’intervista realizzata da Daniela Grill al presidente dell’Istituto, Maurizio Sangalli.

Immagine: By Binomio77 – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=26748545