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L’incendio in Val Susa

Oggi splende il sole sulla Val di Susa, non si vedono ancora nuvole di pioggia all’orizzonte.

Ieri sono state sfollate circa 400 persone – ha detto Sergio Pirone, coordinatore degli AIB piemontesi, ospite in Mais di Radio Beckwith – non ci sono danni ad abitazioni principali e a persone. La situazione nella notte è stata tenuta molto bene sotto controllo, il fronte si sta muovendo parallelamente alla valle e contemporaneamente si è spostato verso Novalesa. I mezzi aerei in questo momento stanno contenendo questa parte emergenziale».

Il 29 ottobre c’è stata l’ordinanza di evacuazione per gran parte il comune di Mompantero, e anche la Diaconia Valdese ha dovuto spostare una famiglia di rifugiati accolta in un appartamento e altri 4 ragazzi rifugiati. Queste persone sono state accolte presso le suore del Monsignor Rosaz e in case di altri richiedenti asilo della Diaconia Valdese a Susa. Abbiamo chiesto dettagli a Noemi Bertolotto, operatrice della Diaconia Valdese in Val Susa.

La vostra è stata un’evacuazione in “pre allerta” o in emergenza piena?

«È stato un intervento precauzionale però è vero che le fiamme si stavano veramente avvicinando al centro abitato, erano basse ed era necessario andarsene. Molte persone sono rimaste più del dovuto (firmando per la responsabilità) per cercare di proteggere le proprie abitazioni, bagnando e facendo punti acqua intorno alle case. Nella notte però, hanno davvero dovuto lasciare tutti le abitazioni».

E oggi?

«La cosa positiva è che stamattina è stata revocata l’ordinanza e il fuoco è maggiormente sotto controllo rispetto a ieri, soprattutto sopra Mompantero e sopra Venaus. C’è ancora un fuoco a Venaus che stanno spegnendo con i Canadair però è sicuramente diverso da ieri: l’aria è diventata più respirabile, non c’è il grande fumo di ieri e non si vedono più le enormi fiammate sulla montagna che facevano tantissima paura. La situazione è ancora aperta a Novalesa».