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Un inno alla vita e alla memoria

Chi, come me, ama aspettare l’ultima produzione Pixar (Disney) sa che, entrando in sala, inizierà un viaggio. Tra emozioni, colori e musiche, si troverà a ridere e piangere, bambino o adulto che sia. È questa la capacità creativa della storica casa statunitense: suscitare emozioni che attingono forza dal nostro vissuto, che siano legate a belle esperienze o a momenti dolorosi. L’ultima uscita è Coco, coloratissimo film d’animazione ambientato in Messico, in cui Miguel, il protagonista, vive un’avventura fantastica nel mondo dei morti. Eppure Coco non parla di morte: non credo perché non sia un argomento adatto ai bambini, piuttosto perché non è compito di una casa di produzione di film d’intrattenimento (ancorché impegnati e impegnativi) trattarlo con competenza.

Nel multicolore, laicissimo e «vivace» regno dei morti, la vita è la vera protagonista dell’avventura di Miguel. La vita con i suoi sogni e, soprattutto, le sue scelte, con le quali dobbiamo fare i conti ogni giorno. Nessuno dei protagonisti, alla fine, è assolto dalla sue scelte, quelle ritenute giuste o quelle proprio sbagliate. Piuttosto viene perdonato, viene giustificato con la difficoltà di ognuno di prendere sempre la decisione migliore per noi e i nostri cari.

Il fantastico viaggio di Miguel è un viaggio nelle sue radici, quelle conosciute, quelle sconosciute e quelle che pensava di conoscere, per arrivare con consapevolezza e forza alle scelte di cui non dovrà, un giorno, pentirsi. Un viaggio da fare assieme ad amici, quelli conosciuti e quelli incontrati per strada, perché da soli non si va da nessuna parte. In loro trova la forza, l’aiuto e la possibilità di riscattare un destino altrimenti buio e inconsistente.

E se nel film una «morte» esiste è quella del non-ricordo, quella dell’oblio in cui cade chi, in vita, ha rinunciato agli incontri e agli affetti di qualsiasi tipo, per pigrizia o paura di mettersi in gioco o, semplicemente, per rincorrere un edonistica ricerca di consenso. Chi non si espone all’altro, all’altra, non potrà esistere nel ricordo di alcuno, e quindi sparire anche dal mondo dei morti.

Coco ci ricorda, raccontandocelo dalla finestra dell’aldilà, quanto sia importante nella vita seguire i propri sogni, ma ancora di più quanto siano importanti le relazioni e il nostro modo di curarle.