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OpenArms. Non è associazione a delinquere

E’ di ieri la notizia che il GIP di Catania, seppur convalidando il sequestro della nave OpenArms della ONG spagnola Proactiva, ha trasmesso gli atti alla Procura di Ragusa. Decade così il reato di associazione a delinquere di cui erano stati incriminati tre dei membri dell’equipaggio.

«Una notizia almeno in parte positiva – commenta Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope – Programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) – sia perché scagiona gli operatori umanitari di Proactiva OpenArms dalla grave accusa di associazione a delinquere, sia perché affida il caso a una Procura diversa da quella di Catania, la quale sulla questione dei soccorsi in mare da tempo muove gravi accuse alle Ong attive nelle attività di ricerca e soccorso senza produrre prove di reato».

Naso tuttavia esprime rincrescimento, perché «la OpenArms resta sotto sequestro e non può svolgere attività di soccorso in mare. Nei giorni in cui come chiese evangeliche stiamo dando il benvenuto in Italia a un centinaio di profughi giunti in piena legalità dal Libano attraverso i Corridoi umanitari, progetto che da due anni realizziamo insieme alla Comunità di Sant’Egidio, siamo solidali con chi protegge la vita dei profughi nel Mediterraneo attraverso attività di soccorso in mare. Come Mediterranean Hope, abbiamo già partecipato ad una missione della OpenArms e confidiamo di poter partecipare presto a nuove missioni umanitarie».

Foto: Rappresentanti delle chiese evangeliche al porto di Pozzallo (RG), durante il presidio tenutosi il 24 marzo 2018 in solidarietà con OpenArms e promosso da Mediterranean Hope-Fcei