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Reato di solidarietà, no grazie!

 

«No al reato di solidarietà; sì a vie di fuga sicure e legali e alla sponsorship privata per rifugiati; no agli abusi contro chi ha bisogno di protezione internazionale», queste sono le tre proposte della Campagna europea #WelcomingEurope.

Il lancio è avvenuto attraverso una conferenza stampa, in contemporanea video, dal Senato della Repubblica e da Bardonecchia dai locali dell’associazione «Liberamente Insieme» di via Medaili, e grazie al supporto tecnico di Radio Beckwith Evangelica.

Per l’occasione sono intervenuti, tra gli altri: Emma Bonino, senatrice di +Europa, Ilaria Valenzi, legale della Commissione delle chiese evangeliche per i rapporti con lo Stato (Ccers) della Fcei (Federazione delle chiese evangeliche in Italia), Giorgina Sayegh, rifugiata siriana giunta in Italia tramite i «Corridoi umanitari», Luigi Manconi e Davide Rostan, pastore valdese; moderati dal giornalista di Riforma.it, Claudio Geymonat a Bardonecchia, e a Roma da Edoardo Zanchini.

Ilaria Valenzi, ricordando il sostegno iniziale della Fcei alla Campagna e presentando il progetto dei «Corridoi umanitari», sostenuto attraverso l’Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi e in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, «passaggi sicuri che accolgono tante storie in cerca di un futuro possibile e di accoglienza», ha dato la parola a Giorgina Sayegh, rifugiata siriana giunta in Italia grazie all’iniziativa pilota in Europa: «Oggi vivo in Italia, ho due figli e un marito. Sette anni fa – prosegue Sayegh – eravamo una famiglia normale, avevamo una casa, un lavoro e dei sogni, proprio come tutti. Poi un giorno abbiamo perso tutto, abbiamo perso la nostra vita normale, sono rimasti i ricordi di quella normalità, frammenti che emergevano anno dopo anno in tempo di guerra. Siamo scappati in Libano perché era la nostra unica possibilità. Poi, abbiamo incontrato i Corridoi umanitari promossi da Fcei, Tavola valdese e Sant’Egidio. Spesso si sente chiedere il perché molte persone decidono di rischiare la propria vita affrontando viaggi pericolosi. Rispondo: perché quando vivi sulla tua pelle la guerra, la vedi attraverso gli occhi dei tuoi figli, e quando la sofferenza e la paura diventano quotidianità, è proprio allora che decidi di partire e di rischiare la vita. Grazie ai Corridoi umanitari, noi siamo arrivati in Italia con dignità e in tutta sicurezza su un regolare volo di linea, predisposto dalle organizzazioni promotrici dei Corridoi».

Dal Senato il collegamento è passato a Bardonecchia dove ha preso la parola Davide Rostan. «In questi ultimi mesi – ha ricordato il pastore valdese – il flusso di persone in passagio è aumentato. Uno dei motivi che spingono molti africani a oltrepassare queste montagne è la conoscenza della lingua, quella francese, oltre ai legami con amici e parenti, al di là del confine. Con la neve e il freddo, la strada del Colle della Scala è diventata pericolosa, non percorribile e la situazione si è aggravata nei mesi di novembre e dicembre dopo la chiusura della sala d’aspetto della stazione nelle ore notturne, una situazione che ha messo in difficoltà molte persone, situazione che si è poi sbloccata grazie all’intervento del Prefetto. Cittadine e cittadini della valle, in libertà, hanno dato una mano alle persone in transito. L’associazione Rainbow for Africa ha messo a disposizione un’ulteriore sala e i volontari hanno cercato di spiegare a chi intendeva intraprendere la “traversata” a quali rischi e difficoltà sarebbe andato incontro. Hanno fornito loro qualcosa di caldo da mangiare, scarponi e vestiti, insomma informazioni pratiche». Il passaparola ha funzionato, «e da gennaio – prosegue Rostan – il transito si è spostato sul Monginevro, dove, a parte qualche intervento un po’ “aggressivo” della gendarmerie, il passaggio è avvenuto senza problemi, sino alla vicina Francia. Ciò che avviene via mare è molto simile a ciò che accade via terra: non si lasciano persone bisognose al freddo. Per questo sosteniamo la Campagna, per contrastare il reato di solidarietà e di soccorso», ha concluso Rostan.

Emma Bonino, ha ribadito quanto l’iniziativa messa in campo sia aperta e si muova su diversi fronti. «Abbiamo sentito in collegamento da Bardonecchia citare il “mare bianco” di neve, tanto insidioso quanto quello del Mediterraneo; un rischio per chi decide di percorrerlo. La Campagna di raccolta firme intende coinvolgere la Comunità europea, il Parlamento europeo; con soddisfazione abbiamo appreso dell’appoggio di alcune organizzazioni ungheresi e polacche, e come saprete non è stata una scelta facile, avranno dunque bisogno di tutto il nostro sostegno».

L’Europa sembra essere piuttosto assente in materia di immigrazione, si sente spesso dire: «Noi – prosegue Bonino –, invece, chiediamo all’Europa di esserci e di assumersi le responsabilità che le competono. Abbiamo bisogno delle vostre firme per farlo. Oggi serve una risposta culturale, etica. Siamo passati dal reato di clandestinità a quello di solidarietà, arriveremo anche a quello di povertà, mi chiedo? In Italia già esiste il reato di mancato soccorso. C’è molta confusione! Proprio per questo, oggi più che mai, è importante fermare la deriva culturale del nostro paese. Abbiamo deciso di muoverci e di sensibilizzare l’opinione pubblica. La campagna sarà lanciata a Bruxelles il 20 giugno ma è importante partire sin da ora con la raccolta firme».

Un’iniziativa per Luigi Manconi «importante, tanto quanto lo è la folta rete di associazioni che la sostiene. Sei mesi fa “A Buon Diritto” – prosegue Manconi – sottoscrisse un patto di solidarietà con la Proactiva Open Arms e non avremmo mai pensato che in pochi mesi si sarebbero succedute così tante difficoltà, tra le quali anche la “creazione” ideologica di un nuovo reato, quello di solidarietà, o per meglio dire, di soccorso. Il diritto al soccorso è ciò che fonda le basi per la reciprocità nella comunità umana. Un principio oggi sotto attacco, attraverso diverse strategie, da quelle giudiziarie e quelle culturali».

La Fcei coordina la campagna nazionale insieme ai radicali di +Europa. Obiettivo, la raccolta di 1 milione di firme in tutta l’Unione europea per portare al Parlamento europeo la richiesta delle modifiche alle normative in materia.

«La scelta di promuovere #WelcomingEurope ci sembra l’esito naturale del nostro impegno per un’Europa accogliente – ha dichiarato all’Agenzia stampa Nev il presidente della Fcei, il pastore Luca Maria Negro – che viene da lontano e si radica nelle Scritture. Un impegno che va dai corridoi umanitari, progetto pionieristico al terzo anno di attuazione in Italia che si sta sperimentando anche in altri paesi, fino al sostegno di iniziative e programmi per i rifugiati e migranti».

Alla piattaforma internazionale e italiana stanno aderendo numerose associazioni, fra cui alcune di estrazione protestante, come l’European Network Against Racism (Enar), Eurodiaconia, la Commissione delle chiese per i migranti in Europa (Ccme), l’Estonian Refugee Council, la francese Cimade, la Chiesa luterana di Finlandia, European Students’ Forum

Le organizzazioni che promuovono la Campagna in Italia sono: Radicali Italiani, Legambiente, Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), Cnca, Fondazione Casa della Carità, Oxfam, Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos del Mediterraneo, Aoi, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione e lo sviluppo, ActionAid, A Buon Diritto, Acli, Arci, Baobab Experience, Cild.