facade-1611156_960_720

Lutero: pop star o precursore di un rapporto attivo con i mezzi di comunicazione?

È da poco uscito il n. 3 (giugno 2018, ed. Claudiana, euro 25,00) della rivista della Società di Studi valdesi Riforma e movimenti religiosi, che sarà oggetto di una presentazione pubblica sabato 8 settembre, a margine del LVIII Convegno di studi organizzato dalla Società stessa (Torre Pellice, Aula sinodale).

Si parlerà, in quella occasione, della sezione monografica della rivista, dedicata a Giovanni Miccoli, lo storico triestino scomparso poco più di un anno fa, a cui sono dedicati i testi di I. Gagliardi («Giovanni Miccoli medievista: alcuni spunti di riflessione a argine»), O. Miccoli («Una lunga prospettiva di ricerca: lo sguardo di Giovanni Miccoli sull’età moderna») e D. Menozzi («Giovanni Miccoli storico della Chiesa dell’età contemporanea»). In apertura del volume sono invece contenuti i saggi di Lucia Felici («Prophétisme et dissidence religieuse dans la Réforme protestante au XVIe siècle»); Simone Baral («Spazi e percorsi di conversione al cattolicesimo nelle Valli valdesi – 1800-1848») e di Stefano Villani («Le edizioni in italiano del Book of common prayer della Chiesa episcopale degli Stati Uniti d’America»).

La sezione «Rassegne e discussioni» è anch’essa quasi monografica, presentando una serie di recensioni di biografie di Lutero. Era forse inevitabile, nell’anno del 500° della Riforma: e Gianclaudio Civale, nell’introdurre la rassegna, lo sottolinea: «La trasfigurazione del riformatore in una sorta di pop star, segnalata per prima da un quotidiano prestigioso quale il “Berliner Zeitung”, ha di certo irritato molti che con Thomas Kaufmann [autore di una delle monografie qui recensite, ndr] hanno messo in guardia dall’evidente banalizzazione – scrive Civale –, ma costituisce l’ultimo adeguamento ad una contemporaneità, oramai globalizzata e mercificata, di un fenomeno come quello di Lutero che fin dalle proprie origini ha accompagnato e giustificato la propria affermazione con il precoce e felice adeguamento ai nuovi strumenti di comunicazione che il suo tempo offriva».

Ampia la sezione dedicata alle risultanze di vari convegni e assise specialistiche, fra cui il convegno della Ssv stessa nel 2017 («Verso la Riforma. Criticare la Chiesa, riformare la Chiesa» – a cura di F. Fiorini, R. Matucci, D. Solera). Aggiornamenti vengono portati sui «lavori in corso»: in particolare la cura editoriale dei sermoni valdesi medievali (A. Giraudo) e l’innovativa ricerca sulla coesistenza di più lingue/parlate nell’ambito valdese (M. Rivoira e A. Pons): dall’uso parallelo o alternato, nei secoli, di francese, occitano, piemontese, italiano (a seconda che si tratti di un codice linguistico «alto» o meno) fino ai giorni nostri, in cui nelle chiese valdesi coesistono, a seguito della più recente immigrazione, italiano, lingue europee e extraeuropee, come il twi.