dialogo_cristiano_islamico-696x461

XVII Giornata del dialogo cristiano-islamico

«Nessuna moschea è illegale», è il motto della XVII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico che verrà celebrata in tutta Italia attorno al 27 ottobre ((https://www.riforma.it/it/articolo/2018/10/23/il-dialogo-una-trama-di-relazioni).

«La nostra società – recita l’appello 2018 – è percorsa da una feroce islamofobia. È un razzismo su base religiosa […] Vogliamo riaffermare che nessuna moschea è illegale», affermano i promotori per ricordare che la libertà religiosa non può essere né «subordinata a norme urbanistiche» – come le recenti leggi regionali significativamente chiamate «anti moschee», e che in realtà colpiscono tutte le religioni indistintamente -, né può essere «soggetta a referendum».

Alla Giornata aderiscono anche le chiese protestanti, promuovendo iniziative in tutta Italia. Una Giornata che è «un’occasione per proseguire e consolidare la conoscenza reciproca, la riflessione e l’impegno comune su diversi temi che interrogano le coscienze come cittadini e come credenti», ha spiegato Pawel Gajewski, pastore valdese a Terni e Perugia e coordinatore della Commissione dialogo della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei).

«Sovente – ha rilevato Gajewski – le nostre chiese si ritrovano a lavorare fianco a fianco con comunità musulmane nel campo dell’integrazione e dell’inclusione. Si tratta di un’esperienza che rinforza anche legami ecumenici con altre chiese cristiane, in particolare con le parrocchie cattoliche presenti sul territorio».

La Giornata nasce dall’iniziativa di un gruppo di intellettuali, religiosi e professori universitari che, nel 2001 all’indomani della tragedia delle Torri gemelle, decise di lanciare un appello al dialogo con l’islam. «Noi, cristiane e cristiani di diverse confessioni e laici, impegnati da anni nel faticoso cammino del dialogo coi musulmani italiani o in un lavoro culturale sull’islam – recitava il primo appello – crediamo che l’orrendo attentato di New York e Washington costituisca una sfida non solo contro l’Occidente ma anche contro quell’Islam, largamente maggioritario in tutto il mondo, che si fonda sui valori della pace, della giustizia e della convivenza civile».

I promotori intendevano scongiurare «un allarme preoccupante», ossia che quanto accaduto potesse «mettere in discussione o rallentare il dialogo con i fratelli musulmani, compagni di strada sul cammino della costruzione di una società pluralista, accogliente, rispettosa dei diritti umani e dei valori democratici».

Quell’invito diede vita alla Prima Giornata nazionale del Dialogo cristiano-islamico nel solco di due documenti, quello conciliare della «Nostra Aetate» e quello della «Charta Oecumenica», sottoscritta solo qualche mese prima a Strasburgo dai cristiani europei. Una Giornata giunta quest’anno alla sua diciassettesima edizione e che, da alcuni anni, ricorre il 27 ottobre «nello spirito di Assisi»: il primo e grande incontro mondiale delle Religioni per la pace, voluto da papa Giovani Paolo II nel 1986 nella città umbra.

Fra gli appuntamenti, segnaliamo le seguenti iniziative.

TORINO. Sabato 27 ottobre 2018, dalle 18,45 alle 21, incontro alla Moschea Mohammed VI, via Genova 268b, organizzato dalla Rete del dialogo cristiano islamico di Torino per la Giornata omonima, cui hanno aderito anche le chiese battiste di Torino-Lucento e Venaria.

SERDIANA (CA). Giovedì 25 ottobre 2018, dalle 18, incontro su «Diritto di culto e buona cittadinanza: nessuna moschea è illegale!» con la pastora battista Elizabeth Green e Omar Zaher, seguono preghiera comune e momento conviviale. Località S’Otta.