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«Le strade possono non essere un luogo sicuro, ma vogliamo credere che la chiesa lo sia»

Esattamente un anno fa avevamo scritto dell’iniziativa della Comunione anglicana per la prevenzione degli abusi su bambini e altre categorie di persone vulnerabili all’interno delle chiese.

Anche la Chiesa presbiteriana degli Usa ha attivato una serie di programmi per gestire questo complesso problema, che non ha perso la sua attualità dal momento che quasi quotidianamente i giornali riportano casi più o meno eclatanti di violenza contro i più giovani o le donne.

La PcUsa lavora da anni, a tutti i livelli, per prevenire gli abusi nelle chiese, cercando di renderle il luogo sicuro che per definizione dovrebbero essere. Negli anni Novanta l’Assemblea Generale ha adottato diverse politiche legate alla «cattiva condotta sessuale» e nel 2016 ha creato una «Safe and Sacred Task Force» per aiutare le singole comunità a potenziare le iniziative di protezione di bambini, giovani e adulti vulnerabili.

L’obiettivo è dare alle chiese locali gli strumenti e le risorse per lavorare «con responsabilità e disciplina», ha sottolineato Laurie Griffith, direttrice associata di Interpretazione costituzionale dell’Ufficio dell’Assemblea generale: i vari livelli della chiesa hanno «la responsabilità di fare formazione, prevenzione e politiche attive. Le strade possono non essere un luogo sicuro, ma vogliamo credere che la chiesa lo sia», ha commentato.

Le politiche dovrebbero includere, secondo Griffith, alcuni elementi: una definizione dei comportamenti non accettabili; misure di prevenzione (la compresenza di due adulti nelle attività con bambini e giovani, porte a vetri, eliminazione di spazi troppo appartati…); sviluppo di procedure di segnalazione degli abusi e di un piano di risposta a essi; ridefinire la propria politica per adattarla ai singoli contesti e farla funzionare nel modo migliore.

Diversi sono, spiega ancora Griffith, i contesti fra una grande chiesa con molto movimento e una chiesa piccola e “statica”. Spesso non si fa un controllo sul background di un nuovo membro di chiesa, e in particolare di persone che assumono un ruolo di leadership e di conduzione di gruppi, o anche semplicemente cui vengono affidati i bambini (baby sitting) in occasioni comunitarie. Spesso si sottovaluta la questione, perché magari si tratta di poche occasioni all’anno, invece la formazione è indispensabile, così come una diversa ottica legata alla sicurezza, senza ovviamente arrivare agli estremi opposti e a un allarmismo eccessivo.

Tra le iniziative, attuate in collaborazione con una assicurazione specializzata in ambito ecclesiastico di cui si servono anche altre denominazioni (battisti, luterani, United Church Of Christ, Disciples of Christ…), oltre a una linea telefonica gratuita, diversi strumenti di assistenza e prevenzione. La stessa Agenzia missionaria della PcUsa ha una pagina web dedicata alla riduzione del rischio di «cattiva condotta sessuale».