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Un’ecologia del cuore

Dio infatti farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò che è occulto, sia bene, sia male
Ecclesiaste 12, 16

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio
Matteo 5, 8

La sapienza di Gesù ci chiama ad un’ecologia del cuore, in modo da vedere Dio. Contro l’inquinamento di voler vivere facendo a meno di Dio, di pensare di bastare a se stessi, di darsi l’obiettivo di schiacciare e annullare l’altro e la sua differenza, insomma contro la morte.

Un cuore ecologico si concepisce interconnesso e in equilibrio vitale con gli altri e le altre, con la Terra e l’universo intero. È un cuore che sa che solo insieme si vive, oppure insieme si muore. Se il conflitto è connaturato col nostro essere in relazione, proprio nel nostro essere in relazione c’è la risorsa per superare ogni conflitto. Se siamo fragili, spaventati, pieni di dubbi, o di false certezze che è lo stesso, nella connessione con gli altri troviamo la forza che da soli non abbiamo; già l’avere una chiesa/comunità di cui fare attivamente parte rappresenta questa connessione. Appartengo dunque sono, questa è la sapienza di un’ecologia del cuore; appartengo a questa Terra ed essa è parte di me; appartengo al genere umano passato, attuale e futuro, ed esso è parte di me; appartengo a Dio ed Egli mi vuole appartenere.

L’ecologia del cuore si fonda sulla presenza di Dio, un Dio in relazione con le mie lotte quotidiane, con i miei progetti, con le mie gioie, ma anche in modo curativo con i miei fallimenti, con le mie meschinità, con i miei pensieri malvagi; un Dio come fattore di equilibrio di tutto ciò che siamo, un Dio che ci dà il coraggio di essere trasparenti, con Lui, con gli altri e con noi stessi. Mediante Dio, un cuore ecologico accetterà come dato positivo e vitale l’interconnessione e l’interdipendenza con l’altro, che magari è di una chiesa diversa dalla mia, di una diversa religione, di un diverso genere o orientamento sessuale, di un altro colore della pelle, di una diversa condizione economica: la biodiversità che favorisce la vita per tutti. Guardando a Dio, interconnesso con tutte le sue creature, comprendiamo di appartenere alla sua realtà d’amore: questa è la nostra beatitudine, la nostra possibilità di vedere Dio.