6340176931_77dfbcce82_b

Giovanni Rochat: un pastore contro l’alcolismo

Venerdì 17 maggio si svolgerà il convegno sull’Alcologia alla Galleria Civica Scroppo di Torre Pellice. Organizzato dal Servizio Adulti e Territorio della Diaconia Valdese in collaborazione con il dipartimento Patologia delle Dipendenza dell’Asl To3, la Società Italiana di Alcologia e la Società Italiana Tossicodipendenze, sezione Piemonte e Valle d’Aosta.

Un’intera giornata in cui si parlerà dei percorsi e della storia del movimento alcologico in Italia, partendo dalle idee dei pionieri e arrivando alla stretta collaborazione dei giorni nostri tra gli enti che operano nel settore. Il convegno prende spunto anche dalla figura del pastore valdese Giovanni Rochat, vissuto a cavallo tra 1800 e 1900 e autore di numerosi opuscoli contro l’alcoolismo.

Gabriella Ballesio, dell’Archivio della Tavola Valdese, presenta la figura del pastore che fu fondatore delle leghe antialcoliche. «La famiglia Rochat arriva nella Firenze del Granducato nella prima metà dell’Ottocento», racconta Gabriella Ballesio. «Giovanni nasce a Firenze il 6 gennaio del 1849, ma con la famiglia ritorna in Svizzera quasi subito dopo la sua nascita. In Italia frequenterà poi la facoltà di teologia, ma è durante il suo anno all’estero, in Scozia, che inizia a preoccuparsi del problema dell’alcolismo. Tornato in Italia per svolgere il suo ministero pastorale, inizia a dar voce anche alla sua fervente opinione che l’alcol sia alla radice di molti problemi, non solo sociali ma anche della vita spirituale delle persone».

Benché il movimento contro l’alcol fosse legato alle chiese riformate, i primi anni del lavoro di Rochat sono caratterizzati da una grande solitudine. La sua posizione è quasi irrisa, non trova consensi nemmeno tra i suoi colleghi, che anzi quasi gli rimproverano il suo grande impegno nella pubblicistica: tempo che lui sottrae al suo ministero pastorale per la produzione di articoli. Conferma Ballesio: «In effetti la lotta all’alcol lo impegnò molto anche a livello di produzione letteraria: fu autore di vari opuscoli sui problemi legati all’alcool e fondò nel 1899 il giornale Bene Sociale, dedicato ai disagi provocati dall’alcol. Ma Rochat sottolineò sempre come la predicazione dell’evangelo e la lotta all’alcol non fossero antitetiche. L’evangelizzazione e la cura spirituale passava, secondo Rochat, anche attraverso questa opera sociale di contrasto al flagello alcologico».

Le vedute di Rochat furono estremamente moderne: le sue battaglie sono fondate su studi, ricerche, statistiche. Lavorò a stretto contatto e in forte collaborazione con medici e riuscì poi a coinvolgere, con il passare degli anni, moltissimi collaboratori. Una rete di collaborazioni che, ancora oggi, è essenziale per riuscire a compiere un lavoro completo. Lo conferma anche Paola Paschetto, responsabile del Servizio Adulti e Territorio della Diaconia Valdese, che prenderà la parola durante il convegno: «Nella tavola rotonda del pomeriggio saranno presenti numerose realtà del Distretto del Pinerolese che fanno parte del Coordinamento Alcologico. Centro del confronto sarà l’importanza di collaborare in sinergia, mettendo in rete le competenze e le risorse, valorizzando il ruolo della comunità su questi temi sociali».