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Acat. Veglie e preghiere contro la tortura

Nella notte fra il 26 e il 27 giugno, come ogni anno, le Acat (Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura) sparse nel mondo organizzano una notte di preghiera e di veglia invitando tutti i cristiani a pregare per le vittime di tortura, indipendentemente dalla loro nazionalità, religione o ideologia politica. Quest’anno la Notte delle veglie chiede di pregare in particolar modo per 10 persone i cui nomi e le cui storie si possono trovare sul sito dedicato consultabile in più lingue . Sullo stesso sito sono consultabili i materiali liturgici approntati per l’occasione.

Il 27 giugno è l’ anniversario dell’entrata in vigore della Convenzione internazionale proclamata dalle Nazioni Unite contro la tortura (1987), e Acat Italia si unisce all’appello lanciato dalla Federazione internazionale delle Acat (Fiacat) affinché tutti gli Stati, in particolare quanti ancora non hanno ratificato la convenzione, si impegnino a: prevenire la tortura in tutte le sue forme offrendo piena collaborazione alle istituzioni internazionali e regionali e sensibilizzando la cittadinanza; condannare gli atti di tortura criminalizzandole all’interno delle singole legislazioni nazionali e perseguendo dunque gli autori di atti di tortura; sostenere e proteggere le vittime di tortura o di trattamenti inumani e degradanti mettendo in atto specifici meccanismi di riparazione per le stesse.

Come riporta il sito di Acat Italia «Nel marzo 1974 un pastore valdese italiano, Tullio Vinay, testimoniò a Parigi sui metodi di tortura usati sui prigionieri politici in Vietnam. Una signora, Hélène Engel, allora settantreenne, ne rimase talmente sconvolta che decise di impegnarsi in una azione per sensibilizzare le Chiese allo scandalo della tortura.

Non posso dirmi cristiana e continuare a vivere come se non sapessi niente” gridò allora Hélène Engel. Convinta che una azione veramente cristiana non poteva che essere ecumenica, Hélène Engel e Edith du Tertre decisero di voler “agire”, fare qualche cosa per aiutare i fratelli esposti a tale rischio. Erano due cristiane e trovarono nel messaggio di Cristo una forte spinta: entrambe appartenenti alla Chiesa Riformata, decisero di rivolgersi a tutti i cristiani, senza distinzioni. Si appellarono allora ad alcune personalità della Chiesa cattolica romana, protestante ed ortodossa.

Il loro appello fu ascoltato. Alcuni rappresentanti delle tre confessioni fondarono il 16 giugno 1974 a Versailles la Acat. Sin dal principio, l’Acat ha scelto di lavorare su basi cristiano-ecumeniche, mettendo insieme Cattolici, Protestanti, Ortodossi e altre confessioni cristiane. Cristiani di tutte le denominazioni che non solo agiscono, ma anche pregano insieme: si, la preghiera è parte integrante del nostro programma!

Il 2 aprile 1983 si è tenuta a Roma, presso la sede del Movimento Rinascita Cristiana, un incontro per portare in Italia l’idea di Acat. Furono coinvolti lo stesso Tullio Vinay, esponenti di Acat Francia, tra cui Jaqueline Westercamp, membri del Seminario Francese di Roma ed amici che da allora partecipano attivamente alla Acat Italia, quali Maria Assunta Zuccari (attuale Presidente), Elisa Tittoni ed Eva Thieme. Con il contributo della Chiesa Valdese di Roma che del Movimento Rinascita Cristiana, Acat Italia è nata il giorno stesso e da allora opera assieme alle consorelle di tutto il mondo; è stata una delle prime attive in Europa ed è tra le associazioni fondatrici della FIACAT – Federazione Internazionale delle Acat».