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Lavoro minorile, una questione dimenticata

Secondo un nuovo rapporto pubblicato dall’agenzia umanitaria di ispirazione cristiana Gfa (Gospel for Asia) sono più di 200 milioni i bambini intrappolati nella rete del lavoro forzato e del commercio sessuale. 

Il rapporto intitolato Lavoro minorile: non finito, ma dimenticato sottolinea che il Bangladesh è in cima alla lista dei paesi in cui il lavoro minorile è più diffuso, seguito da Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia e India. 

La ricerca mira ad aumentare la consapevolezza della tragica situazione e promuove azioni per fermare lo sfruttamento lavorativo dei bambini.

Tra gli aspetti del lavoro minorile evidenziati dalla ricerca:

– sono circa 218 milioni di bambini coinvolti nel lavoro minorile;

– oltre 134 milioni di bambini vittime del lavoro forzato si trovano in Africa e in Asia;

– circa 2,7 milioni di bambini in tutto il mondo muoiono ogni anno a causa di infortuni e malattie legate al lavoro;

– quasi la metà dei bambini lavoratori forzati nel mondo ha meno di 11 anni.

Tra i 218 milioni di bambini che lavorano nel mondo – un numero che rappresenta i due terzi della popolazione degli Stati Uniti – molti lavorano per aiutare il fabbisogno minino le loro famiglie. Cominciano a lavorare fin da quando hanno cinque anni, setacciano la spazzatura in cerca di oggetti riciclabili o lavorano come domestici per pochi centesimi al giorno.

K.P. Yohannan, fondatore di Gfa-World, ha dichiarato: «Lo sfruttamento e l’abuso che i bambini affrontano in molte parti del mondo in questo momento sono incredibilmente scioccanti. Mentre la loro lotta diventa più visibile attraverso i social media e altri canali mediatici, noi occidentali non possiamo fingere di non vedere cosa sta succedendo. Dio vede ogni bambino vittima nella rete del lavoro minorile, della schiavitù e della tratta sessuale, e chiama ognuno di noi a pregare, impegnarsi e agire in loro favore».

Mentre la maggior parte dei paesi ha leggi contro il lavoro minorile, in molte delle nazioni più povere le leggi sono raramente, a volte mai, applicate. In tutto il mondo ogni anno, circa 2,7 milioni di persone, tra cui molti bambini, muoiono per cause e incidenti legati al lavoro. Molti altri sono mutilati o subiscono gravi infortuni sul lavoro, compresi gli arti amputati. La malnutrizione e il lavoro fisico che sono costretti a fare paralizzano i corpi dei bambini.

«Il lavoro minorile è legato alla povertà estrema che schiavizza quasi la metà della popolazione mondiale», ha aggiunto Yohannan, la cui organizzazione aiuta i bambini vulnerabili in tutta l’Asia meridionale a fornire istruzione, assistenza sanitaria e acqua pulita.