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Un emoji per dire “Ti perdono”

La Chiesa evangelica luterana della Finlandia (ELCF) ha lanciato una campagna per cercare un emoji che esprima il concetto di perdono. Durante la campagna sarà possibile inviare un suggerimento per l’emoji e votare un disegno preferito. Ogni proposta verrà inviata all’Unicode Consortium per essere inclusa negli emoji standard entro la fine dell’anno.

Aggiungere colore alla comunicazione

Gli emoji sono parte integrante della comunicazione moderna e gli oltre 3000 emoji ufficiali vengono utilizzati per rappresentare tutto, dalla gioia al dolore, aggiungendo colore agli scambi online. Nel 2015 la Finlandia è diventata la prima nazione al mondo a creare il proprio set di emoji a tema nazionale approvati dal governo. Ma fino ad ora, non ci sono stai emoji che trasmettano il significato di “Ti perdono”. La campagna Forgivemoji– lanciata da ELCF e dai suoi partner – cerca di colmare questa lacuna, aumentando la consapevolezza dell’importanza del perdono e della riconciliazione.

La parola emoji deriva da due parole giapponesi (immagine scrittura) e originariamente sono simboli pittografici. Gli emoji sono utilizzati nelle comunicazioni elettroniche, e possono includere espressioni facciali, oggetti comuni, animali, luoghi e tipi di clima. Gli emoji sono diventati sempre più popolari in tutto il mondo – in particolare nelle comunicazioni mobili – dopo essere stati aggiunti ai sistemi operativi mobili e alle piattaforme dei social media negli anni 2010. Ora sono considerati parte integrante della cultura popolare e sono in grado di trascendere le barriere linguistiche.

Concentrarsi sulla pace

Il direttore delle comunicazioni dell’ELCF, Tuomo Pesonen, ha dichiarato che la campagna è stata concepita l’anno scorso, quando in Finlandia l’attenzione nazionale si è focalizzata sul tema della pace. Nel 2018 infatti il popolo finlandese ha commemorato un secolo dalla fine della guerra civile finlandese. «Ci sono state molte discussioni sulla riconciliazione e il perdono in Finlandia e un’osservazione è stata che non c’erano emoji che potessero essere usati per esprimere il perdono». Pesonen spiega che, naturalmente, un emoji difficilmente può essere usato per esprimere il perdono dopo eventi orribili come un guerra. «Si tratta piuttosto della vita di tutti i giorni e della rivendicazione di uno spazio per il perdono nelle interazioni quotidiane, ad esempio all’interno di una famiglia, tra amici o con chiunque ne senta il bisogno», ha aggiunto.

Oltre a creare i nuovi emoji, la campagna raccoglierà fondi per il lavoro di pace e risoluzione dei conflitti in paesi come Somalia, Kenya, Repubblica Centrafricana.

Numerosi partner hanno aderito alla campagna, tra cui il Peace Broker CMI, la Missione evangelica luterana finlandese FinnChurchAid.

«Invitiamo persone in tutto il mondo a contribuire e votare. Il nostro sito Web è accessibile in inglese e finlandese», afferma il direttore della comunicazione finlandese. Pesonen spera che la campagna si traduca in un buon emoji che sarà incluso nella collezione ufficiale Unicode «in modo che possa essere utilizzato in tutti i social media, su tutte le piattaforme. Sarebbe un successo, non solo per noi, ma per le persone di tutto il mondo».