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Future, plurale irregolare

Dal 18 ottobre in Cile le violente proteste che hanno invaso il paese hanno provocato la morte di almeno 15 persone. Per le strade della capitale cilena è stato imposto il coprifuoco: non succedeva dal 1990, dai tempi del regime di Pinochet. Le proteste sono iniziate a settembre, quando il governo ha approvato una legge per aumentare il prezzo del biglietto della metropolitana della capitale, Santiago. Un costo troppo caro per lo stipendio medio dei cileni già in difficoltà.
Da giovedì sera scorso in Libano un terzo della popolazione è sceso in strada realizzando prima delle piccole protese in centro a Beirut, e poi coinvolgendo anche Tripoli. Il governo ha annunciato di voler introdurre una tassa sulle comunicazioni effettuate con WhatsApp, Facebook, Messenger e FaceTime. L’obiettivo è quello di raccogliere fondi per affrontare la grave crisi fiscale che attraversa il paese.
I telegiornali i social media stanno trasmettendo immagini, volti e richieste ricolmi di speranza e di forza. Soprattutto giovani, uomini e donne, per le vie, dentro alle piazze e in marcia rivendicano le proprie libertà e il desiderio agognato di essere ascoltati. La stanno definendo ribellione. Ma quando da mettere in salvo ci sono i diritti di tutti, la rivoluzione si trasforma in speranza e stravolge tutto quello che sfiora.

Il 26 settembre 2019 per la casa editrice fiorentina effequ è uscita un’antologia di 11 racconti. Il suo titolo è Future. Il domani narrato dalle voci di oggi.
La curatrice del progetto è Igiaba Scego (Roma, 1974), scrittrice e attivista italo-somala che ha raccontato negli ultimi dieci anni cosa sia significato per lei crescere sul suolo italiano con lo sguardo verso Roma e la Mogadiscio dei suoi genitori nel cuore. Un’autrice che è riuscita nel tempo a riportare un’immagine sana e autentica della migrazione perché vera, e narrata in prima persona.
A seguito degli avvenimenti di chiaro stampo razzista e fascista che hanno interessato l’Italia in tempi recenti, Scego ha colto un’occasione straordinaria e particolare. A chi ha scartato la possibilità di rendere italiani alla nascita tutti i figli di stranieri nati in Italia, a chi ha minimizzato le aggressioni razziste degli ultimi 18 mesi, a chi ha discriminato, ignorato o rifiutato di riconoscere, assumere, ascoltare chiunque avesse la cittadinanza italiana nonostante le sue origini diverse, ha deciso di raccontare delle storie.

Future. Il domani narrato dalle voci di oggi nasce come antologia ma nasce anche come messaggio di speranza e di forza, desiderio di farsi ascoltare e impellente bisogno di raccontare cosa sta accadendo, da dove vengono alcune voci e con che cosa costruiranno i prossimi anni.
Undici autrici afrodiscendenti – nate o cresciute qui – di origini, età e aspirazioni differenti hanno accolto la sfida che effequ e l’autrice italo-somala hanno lanciato a loro: raccontare con occhi e parole come immaginano o vorranno vedere il futuro del paese. Narrare il domani tenendo conto delle proprie origini, del percorso che è stato fatto per rivendicarle e tenerle in linea con la propria identità, la propria italianità.

Undici voci dunque; avvolte dall’introduzione della curatrice, dalla prefazione di Camilla Hawthorne (docente al dipartimento di sociologia e il programma “Critical Race & Ethnic Studies all’Università di Santa Cruz, California) e dalla postfazione di Prisca Augustoni (Lugano, docente di letteratura comparata all’Università Federale di Juiz de Fora, Brasile).
Un testo inaspettato e innovativo, una piccola rivoluzione nell’editoria indipendente italiana ma anche nel dibattito politico, sociale e di genere. Racconti in cui ricordo, cultura, tradizione e legami sono parole chiave che fanno da padrone e non lasciano spazio a fraintendimenti. Protagoniste e protagonisti fortissimi e spezzati, alla ricerca della propria identità o ignari di ciò che sono o sarebbero potuti diventare.

Un mosaico, un inno, una tela dipinta per mostrarsi e mostrare. Le voci di queste undici donne si intrecciano e delineano un’Italia meticcia, contaminata, piena di fantasmi e al contempo libera di viaggiare e tornare alle radici, forte del suo ‘rimescolamento’ e delle famiglie, delle storie che l’hanno creata, cucita e resa tale.
“Future” è un testo al femminile, plurale e senza regola alcuna. I racconti brevi sono diversissimi tra loro ma uniti dal fil rougedei piedi piantati su terra italiana, della voglia di cantare speranza e del desiderio di raccontarsi, di mostrarsi e riscoprirsi. Una scommessa che Igiaba Scego ha vinto in partenza cercando e trovando undici voci sparse per tutto il paese, dai background più disparati con la certezza di fare qualcosa di nuovo, di aprire una finestra al futuro.
 

Future. Il domani narrato dalle voci di oggi, Curato da Igiaba Scego, Leila El Houssi; Lucia Ghebreghiorges; Alesa Herero; Esperance H. Ripanti; Djarah Kan; Ndack Mbaye; Marie Moïse; Leaticia Ouedraogo; Angelica Pesarini; Addes Tesfamariam; Wii, effequ editore, 221 p, 15 euro