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Il Premio Morrione, Vera Schiavazzi e i cambiamenti climatici

Ha aperto i battenti a Torino l’edizione 2019 del premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo. Di seguito l’intervento della moderatora della Tavola valdese Alessandra Trotta:

In un tempo di «cambiamenti climatici», di mutamenti culturali, economici e sociali, ben ha fatto il «Premio Morrione» a dedicare il focus di quest’anno a un tema così ampio e interdisciplinare. 

Un Premio che l’Otto per mille della Chiesa Evangelica Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi sostiene da anni con convinzione, assegnando all’Associazione Amici di Roberto Morrione che lo organizza, un contributo dai fondi che tanti contribuenti italiani ci assegnano con fiducia e che le nostre chiese sono impegnate a restituire interamente alla comunità civile in servizi che soddisfano alte finalità sociali, umanitarie e culturali. 

Perché questo sostegno? Per almeno due buoni motivi.

Il primo è il ruolo fondamentale che il giornalismo d’inchiesta e la stampa libera svolgono nel preservare la nostra democrazia. Saper comunicare è importante. Poter essere informati è un diritto. I «giornalismi», al plurale, che auspichiamo sono quelli in grado di illuminare le periferie dimenticate, di far emergere ciò che è stato sommerso operando con educazione, cura dei dati trattati, discernimento, etica professionale e controllo delle fonti. 

Il secondo è che questo Premio è rivolto a incoraggiare nella crescita e nelle opportunità professionali dei giovani aspiranti reporter, ai quali viene offerta la possibilità di lavorare a delle inchieste grazie a una copertura finanziaria accompagnata da tutor legali e professionali. Un’opportunità rara e preziosa per chi, nel mondo del giornalismo (come in tanti altri ambiti lavorativi) deve difendere la propria libertà dalla fatica della precarizzazione.

Auguro, dunque, il successo anche di questa 8^ edizione del Premio, lieta e commossa di ritrovare fra gli appuntamenti in programma anche quelli del premio intitolato alla “sorella” e Giornalista (con la G maiuscola), Vera Schiavazzi.