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Protestanti svizzeri appoggiano l’estensione delle protezioni contro le discriminazioni

Un chiaro appoggio alla proposta di legge che ha esteso anche alla discriminazione in ragione dell’orientamento sessuale l’attuale norma, articolo 261 bis del codice penale svizzero, relativa alle varie forme di razzismo punibili come reato. 

Si tratta del primo atto pubblico della neonata Chiesa evangelica riformata in Svizzera (Cers), che dal 1° gennaio 2020 ha preso il posto della Federazione delle Chiese protestanti svizzere al termine di un processo durato almeno cinque anni con l’obiettivo di rendere più visibile e coesa la comunicazione delle varie denominazioni cantonali evangeliche elvetiche.

«Quando una persona viene sminuita e discriminata in modo mirato, la sua dignità di creatura di Dio è compromessa. Il Consiglio della Chiesa evangelica riformata in Svizzera è favorevole all’estensione dell’articolo 261 bis del codice penale che rafforza la protezione contro la discriminazione delle persone anche sulla base del loro orientamento sessuale» si legge nel comunicato ufficiale.

Il Consiglio federale e il Parlamento intendono rafforzare la legge antirazzismo così da impedire che una persona sia discriminata a causa dell’orientamento sessuale. La propaganda e l’incitamento all’odio per gli stessi motivi saranno ugualmente punibili. Tutte queste azioni saranno condannate se avverranno in pubblico, se intenzionali e se lesive della dignità umana. 
Contro questa modifica di legge è stato lanciato un referendum previsto per il 9 febbraio prossimo: secondo il comitato referendario la regolamentazione ridurrebbe la libertà di espressione dei cittadini favorendo invece la censura, oltre che a sostenere che le attuali basi legali già condannano la discriminazione e l’odio. Attualmente il diritto penale protegge contro le discriminazioni legate alla razza, alla religione e all’etnia

L’articolo 10 della nuova costituzione della Chiesa evangelica riformata in Svizzera sancisce il rifiuto di ogni sorta di discriminazione. Pertanto, la Cers «assicura in tutta la sua azione in parole e azioni che nessuno sarà discriminato». È in questo senso e in questo spirito che l’Assemblea dei delegati di chiesa aveva già preso la decisione sostanziale nell’estate 2019 di combattere tutte le forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale. In questa occasione, l’Assemblea dei delegati ha approvato la seguente posizione del Consiglio: “Siamo voluti da Dio quando siamo creati. Non possiamo scegliere il nostro orientamento sessuale. Lo integriamo come espressione della nostra pienezza come creatura”».

Da queste premesse dunque la conseguenza: «La Cers respinge pertanto qualsiasi discriminazione delle persone basata sull’orientamento sessuale e appoggia l’estensione della legge in tal senso».