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Una vittoria per Ciaz

Il pensiero va immediatamente a lui: alla sua determinazione, al suo entusiasmo e alla generosità che l’hanno contraddistinto. Lui è Ciaz, al secolo Andrea Chiarotti, e la nazionale italiana di para-ice hockey non può che dedicargli la conquista del primo successo nel Torneo Internazionale di Torino, evento giunto alla IX edizione e organizzato dall’associazione sportiva Sportdipiù in collaborazione e con il patrocinio del Comitato Italiano Paralimpico, della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, della Città di Torino e della Regione Piemonte «Un successo importante per più di un motivo – spiega Mirko Bianchi dello staff tecnico degli azzurri – perché  da un lato mostra che siamo una squadra che può fare cose importanti in ambito internazionale e dall’altro avviene in un torneo dedicato alla memoria di un personaggio come Ciaz a cui dobbiamo molto».

Era stato proprio lui a volere fortemente l’istituzione di questo torneo che, negli anni, è diventato un appuntamento fisso nel calendario sportivo torinese e ha visto passare le migliori nazionali di questa disciplina, Stati Uniti e Canada su tutti «Ciaz  si era speso molto per dare vita a questo evento – spiega Bianchi – perchè rappresentava un’occasione per la nostra nazionale di disputare incontri di valore internazionale altrimenti difficilmente realizzabili». E così un movimento sportivo nato quasi dal nulla sempre sotto la spinta della straordinaria energia vitale del compianto Chiarotti è cresciuto insieme alla manifestazione arrivando, due anni fa, a sfiorare la medaglia olimpica, sfumata di un soffio contro i padroni di casa della Corea del Sud.

Oggi nella nazionale italiana è in atto un parziale ricambio generazionale: alcuni dei pionieri hanno abbandonato e, non senza difficoltà, si sta procedendo all’inserimento di nuove leve per dare continuità a un progetto che deve però fare i conti con numeri piuttosto esigui «Dire che il movimento sportivo nel suo complesso goda di ottima salute sarebbe inesatto – spiega Bianchi – se si pensa che, a livello nazionale, contiamo poco più di trenta tesserati. D’altro canto la determinazione e l’entusiasmo di chi pratica colma in parte questa lacuna e il successo nel torneo è lì a dimostrarlo».

L’Italia è riuscita a primeggiare in questo triangolare dopo aver perso per due volte contro la Norvegia e battuto il Giappone nei due incontri del girone e poi in semifinale. La finalissima ha quindi visto gli azzurri fronteggiare nuovamente i norvegesi, ma questa volta l’epilogo ha sorriso ai padroni di casa: in vantaggio con Kaffmann, gli azzurri si sono poi fatti raggiungere e superare dalle reti di Bakke e Kirstistuen. L’Italia ha quindi speso il massimo delle energie in un forcing asfissiante che ha prodotto il pareggio ancora con Kaffmann. Non è bastato nemmeno l’extra-time per decretare un vincitore e così, ai rigori, il vero protagonista è stato il portiere Araudo che con le sue parate ha consentito alla sua squadra di conquistare il torneo.

Come in ogni edizione, numerose scolaresche hanno assistito alle gare del torneo, dando a quest’ultimo anche un forte valore educativo «Il coinvolgimento delle scuole è un aspetto presente da diversi anni – racconta Bianchi – ed è molto importante per diffondere i valori dello sport paralimpico e il fatto che il para-ice hockey sia una disciplina altamente spettacolare favorisce senza dubbio il messaggio che si vuole veicolare».

La conquista del triangolare rappresenta anche un’importante tappa di avvicinamento all’appuntamento clou di questa stagione: i Campionati Europei che si disputeranno ad Aprile in Svezia «In ottica Europei ho visto cose positive da qualche giocatore – dichiara il CT Massimo Da Rin – mentre altri dovranno lavorare anche dal punto di vista fisico per arrivare in Svezia in condizioni migliori rispetto agli scorsi Mondiali. Con la squadra al completo possiamo fare bene, l’obiettivo è quello di arrivare in zona medaglie».

E intanto, dopo una breve pausa, si comincerà già a pensare alla prossima edizione del torneo, particolarmente importante perché sarà la decima: l’organizzazione si metterà presto al lavoro per rendere l’evento un’indimenticabile festa di sport.