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Al via il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra

Alle 14.30 di oggi avrà inizio presso la Church House di Westminster il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra, che si concluderà giovedì 13 febbraio.

Tra i temi in discussione ci sarà il cambiamento climatico. Mercoledì, il Sinodo generale discuterà la mozione intitolata Climate emergency and carbon reduction target, che invita soprattutto le parrocchie a servirsi di un nuovo strumento di valutazione che calcola il consumo di energia tenendo conto di una serie di fattori tra cui il tipo di energia usata, la tariffa scelta (“verde” oppure no), la dimensione dell’edificio e il suo utilizzo. La Chiesa d’Inghilterra possiede immobili in ogni stile e materiale architettonico, eredità di secoli di storia; ciò pone problemi non di facile soluzione quando si tratta di efficienza energetica. «Tuttavia le chiese – ha affermato il vescovo di Salisbury, Nicholas Holtam, responsabile delle questioni ambientali – non sono musei ma edifici viventi che servono le loro comunità tutti i giorni della settimana ed essere più verdi non significa fare di meno ma attrezzare le parrocchie in modo che diventino più intelligenti nel consumo di energia. Impostare l’obiettivo “net zero” nel 2045, cioè cinque anni prima di quello del governo, rappresenterebbe una significativa dichiarazione di intenti del Sinodo generale, che richiederà innovazione, fede e dedizione da parte delle nostre chiese, scuole e comunità».

La mozione riconosce che, forse, la Church of England non si è mossa con la rapidità che molti avrebbero voluto. Proprio per questo, adesso, agli slogan preferisce “riconoscere” (piuttosto che “dichiarare”) l’emergenza climatica e usarla come stimolo all’azione.

In una lettera aperta l’organizzazione The Christians of Extinction Rebellion ha invitato i membri del Sinodo generale a unirsi a loro mercoledì fuori dalla Church House, prima dell’inizio dei lavori sinodali, per una veglia in cui commemorare i bambini uccisi dalla crisi climatica.

Nella lettera si pongono tre “richieste” alla Chiesa d’Inghilterra. La prima è essere profetici e dire la verità sull’emergenza climatica; la seconda è di disinvestire immediatamente dai combustibili fossili; e la terza è di dare l’esempio e impegnarsi a ridurre le emissioni a zero entro il 2025. L’obiettivo è ambizioso ma il gruppo sottolinea che l’Unione nazionale degli agricoltori ha fissato l’obiettivo nel 2040 mentre l’industria idrica del Regno Unito nel 2030.

Il Sinodo affronterà anche la questione degli abusi sessuali contro i minori ed un possibile risarcimento danni alle vittime. La Chiesa d’Inghilterra potrebbe essere costretta a pagare circa 200 milioni di sterline quale forma di “risarcimento” alle migliaia di vittime abusate da vescovi, membri del clero e laici. Questa enorme somma potrebbe portare a importanti tagli alla spesa e rendere necessaria la vendita di alcuni beni storici della Chiesa per un valore di circa 8 miliardi di sterline.

Inoltre l’organo di governo della Chiesa d’Inghilterra discuterà una mozione dedicata ai cosiddetti “paupers’ funerals”, i funerali dei poverissimi, che sono aumentati del 70% tra il 2015 e il 2018. Si tratta di eventi tristissimi del tutto anonimi perché le amministrazioni comunali sono costrette a intervenire per garantire una sepoltura a chi è rimasto senza soldi. Il defunto finisce spesso in una tomba comune e, nel caso di una cremazione, a volte l’amministrazione comunale si rifiuta di restituire ai parenti le ceneri. Al Sinodo si chiede di avviare un gruppo di lavoro per capire se è possibile trovare un modo per mettere la parola fine a queste cerimonie.