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60 anni di percorso ecumenico

Il 5 giugno 2020 il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani ha celebrato il 60° anniversario della sua fondazione. Il 5 giugno 1960, giorno di Pentecoste, fu creato da papa Giovanni XXIII l’allora Segretariato per la Promozione dell’Unità dei Cristiani con il Motu proprio Superno dei Nutu. L’istituzione del Segretariato segnava il primo passo ufficiale della Chiesa cattolica nel movimento ecumenico.

Il Segretario Generale della Federazione luterana mondiale, Lutheran World Federation (Lwf), pastore Martin Junge, ha inviato i saluti e gli auguri al presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani (Pcpcu), il cardinale Kurt Koch.

Nella lettera di congratulazioni, il leader luterano afferma che, negli ultimi sessant’anni, questo ufficio ha «forgiato una traccia da seguire sulla via dell’ecumenismo». Già prima del Concilio Vaticano II, osserva Junge, il Segretariato per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, sotto la «guida visionaria del cardinale Bea, aveva iniziato a lavorare nella direzione indicata dal Concilio e ha sostenuto il percorso di creazione dell’ufficio ecumenico con numerosi documenti significativi, tra cui l’innovativa dichiarazione sull’ecumenismo, Unitatis Redintegratio».

Il Segretariato fu istituito il 5 giugno 1960 da Papa Giovanni XXIII per facilitare la partecipazione di osservatori non cattolici al Concilio Vaticano II. Quella riunione di riferimento dei vescovi cattolici di tutto il mondo si aprì due anni dopo nell’ottobre 1962 e concluse la sua sessione finale nel dicembre 1965. Il Segretariato fu ribattezzato nel 1988 per diventare il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Nella sua lettera al cardinale svizzero, Junge scrive che Pcpcu e Lwf hanno avuto una relazione proficua e di lunga data, a partire dal 1965 con la prima Commissione bilaterale luterana-cattolica romana sull’Unità. Il leader luterano ricorda alcuni importanti documenti prodotti dalla Commissione, tra cui “Tutti sotto uno stesso Cristo” del 1980 e la” Dichiarazione congiunta del 1999 sulla dottrina della giustificazione” che, dice, «guida il nostro lavoro ecumenico fino ai giorni nostri».

Junge ricorda anche la storica commemorazione congiunta del 500° anniversario della Riforma con Papa Francesco, che ha avuto luogo in Svezia nell’ottobre 2016. Esprime «profondo apprezzamento per il lavoro del Pcpcu e la sua testimonianza in quanto dimostra che «il compito ecumenico rimane nel cuore della Chiesa cattolica». Il leader luterano insiste che «Insieme, il nostro continuo impegno ecumenico deve essere responsabile sia della chiamata di Dio sia della brama del nostro popolo per l’unità».

Junge ringrazia il cardinale Koch per la sua guida del Pontificio Consiglio, citando le parole del presidente della Lwf, l’arcivescovo Panti Filibus Musa a Papa Francesco in occasione del loro primo incontro in Vaticano: «Abbiamo iniziato il nostro viaggio irreversibile dal conflitto alla comunione e noi non voglio lasciarlo mai più».

In questo sessantesimo anniversario, la lettera afferma che «la Federazione luterana mondiale si rallegra con Lei e l’intera chiesa rendendo grazie a Dio per la testimonianza della chiamata del Vangelo: ut unum sint (affinché siano una cosa sola)».

 

Nella foto a sinistra Martin Junge e a destra Kurt Koch