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Il futuro del pianeta, il nostro futuro

L’Associazione protestante cinema Roberto Sbaffi, in collaborazione con la libreria Claudiana di Roma e la Chiesa valdese piazza Cavour, organizza un ciclo di film dedicati al tema ambientale, dal titolo Il futuro del pianeta, il nostro futuro. Una rassegna che offre la possibilità di vedere film molto interessanti, ma sovente penalizzati dalla grande distribuzione perché ritenuti di nicchia o poco fruibili dal grande pubblico.

Gianna Urizio, dell’associazione Sbaffi e membro della chiesa valdese di piazza Cavour, racconta che «questo ciclo può essere inteso come un complemento e un approfondimento comunitario del percorso che la nostra chiesa ha già intrapreso nei confronti del rispetto dell’ambiente. Aperto alle scuole e alla cittadinanza, invita ad una riflessione su questi cambiamenti che ci affliggono e si ripercuotono anche nella quotidianità. In corso d’opera abbiamo poi avuto contatti con Legambiente Roma, che ha promosso la rassegna anche tra i suoi associati. Il cambiamento che noi dobbiamo, pensiamo e speriamo di poter attuare è collettivo, non individuale. Certamente l’impegno personale è fondamentale, ma il percorso dev’essere fatto in modo globale. Dobbiamo renderci conto che i problemi sono di tutti e la soluzione sta nelle mani di tutti, la società deve lavorare insieme».

La rassegna trova spazio nella sala comunitaria della chiesa valdese di piazza Cavour, in via Marianna Dionigi 59, alle 18,30 il giovedì (con cadenza quindicinale).

Per questo giovedì 15 ottobre sarà proiettato il film Antropocene – L’epoca umana, una produzione canadese girata da vari registi che presenta un viaggio nei sei continenti per accostare i diversi modi in cui l’uomo sta sfruttando le risorse terrestri e modificando la Terra.  

Il prossimo 29 ottobre sarà proiettato il film italiano di Diego Olivares Veleno, ambientato nella Terra dei Fuochi, nel Casertano, dove si intrecciano malavita, politica e degrado dell’ambiente. Giovedì 12 novembre Alla ricerca di un senso, un viaggio intorno al mondo alla scoperta di stili di vita alternativi, delle inversioni di marcia, perché «abbiamo bisogno anche di esempi positivi – afferma Gianna Urizio – Se vogliamo difendere il pianeta, è importante anche vedere cosa viene fatto e quali esempi si possono replicare».

Infine il 26 novembre Un mondo fragile. Ambientato nel contesto della coltivazione della canna da zucchero in Colombia, parla dei procedimenti, non sempre innocui, per la sua raccolta e lavorazione. Una storia di contadini e multinazionali agrarie, di inquinamento e di speranza nel futuro in Colombia.

«Il tema ambientale coinvolge tutti, ed è importante che questa riflessione non finisca in via Marianna Dionigi a Roma, ma venga utilizzato anche da più gruppi, centri e comunità. Vorrei lanciare un invito di condivisione: se qualcuno fosse interessato a riprendere e riproporre questo ciclo, già impostato, potete contattare l’associazione Roberto Sbaffi e noi saremo lieti di condividere il progetto. Facciamo comunità collettiva, anche nazionale, condividiamo, lavoriamo in rete e ottimizziamo le risorse mettendo in condivisione i percorsi già costruiti» conclude Gianna Urizio.

Tutti i film sono seguiti da un momento conviviale, di discussione e confronto con il pubblico. Per prenotazioni o informazioni: www.chiesavaldesepiazzacavour.it