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Caso Halimi, i protestanti «presenti e solidali»

Anche il pastore François Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia,, ha partecipato alla manifestazione in Place du Trocadéro a Parigi, che ha riunito migliaia di persone per manifestare la contrarietà dopo la decisione della Corte di Cassazione francese di non processare l’uomo che nel 2017 uccise Sarah Halimi, insegnante di religione ebraica di 64 anni. L’uomo non è stato ritenuto penalmente responsabile perché avrebbe agito in uno stato di psicosi dovuta all’assunzione di cannabis.

La donna era stata gettata dalla finestra della sua abitazione parigina da Kobili Traoré, suo vicino di casa, da allora ricoverato in un ospedale psichiatrico.

L’articolo 122-1 del codice penale francese recita che non è penalmente perseguibile la persona che soffre, al momento dei fatti, di un disturbo psichico o neuropsichico che annulli la sua capacità di discernimento o di controllo dei suoi atti. Ora molti chiedono di cambiare la legge.

Clavairoly ha voluto manifestare «la solidarietà alla famiglia e alla comunità ebraica» così come fatto da altri leader religiosi.

In questa occasione, il presidente dei protestanti francesi ha letto il Salmo 133 con Haim Korsia, rabbino capo di Francia, per esprimere la solidarietà dei protestanti a fianco della comunità ebraica in questa vicenda di antisemitismo.

Sul sito Pagine Ebraiche Adam Smulevich ha intervistato il figlio di Sarah Halimi, rav Yonathan Halimi, che si è detto «colpito dall’imponente partecipazione alla manifestazione. Lo dico senza giri di parole, ci ha fatto bene al cuore».