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Auguri al paroliere e artista Francesco Guccini

«Ma se io avessi previsto tutto questo. Dati causa e pretesto, le attuali conclusioni. Credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni […]», cantava nel 1976 Francesco Guccini ne L’avvelenata.

Beh, certo, era difficile ai tempi dell’Avvelenata poter prevedere il successo che Guccini avrebbe ottenuto; e ancor di più poter prevedere la mole di affetto che gli sarebbe stata tributata. Esplosa anche questa notte sul web per il  suo ottantunesimo compleanno.

«In occasione di quest’importante data per Francesco – al quale ovviamente va il nostro più sentito augurio – è bello e giusto ringraziarlo per quello che ha rappresentato (e tuttora rappresenta) per almeno tre generazioni di italiani: il valore della coerenza, il senso della giustizia, la rinuncia costante al conformismo e all’esibizionismo. Non solo. La passione per la lingua precisa, per l’italiano, per la poesia», dice a Riforma.it il teologo Brunetto Salvarani, autore di Di neve di pioppi e di parole. Il mondo di Francesco Guccini, libro edito da Ancora e che sarà presentato anche questa sera.  

«Il titolo del nostro libro – scritto insieme a Odoardo Semellini – racchiude con un verso tratto da Lettera alcune parole chiave quali la neve, che richiama la montagna e il trascorrere delle stagioni; i pioppi, gli alberi per antonomasia presenti nella nostra pianura e il gusto di Guccini per la botanica; infine, parole, perché “burattinaio di parole” sì è sempre auto-definito Francesco». Parole chiave che nel libro proseguono e sono diciassette. Acque, tempo, anarchia, gatti, notte, sono solo alcune tra queste. «Il libro – prosegue Salvarani – tenta di raccontare attraverso il senso più profondo delle parole gli oltre cinquant’anni di carriera di Francesco Guccini, un uomo poliedrico, un cantautore, uno scrittore, un autore di fumetti e persino un attore. Una personalità amata dal pubblico italiano. Un artista che ha scelto di raccontare se stesso da quand’è nato, e senza mai prendersi troppo sul serio. Un uomo, un testimone di valori importanti quali la coerenza, l’umanità, il senso della giustizia e dell’amicizia, l’importanza delle radici e della memoria. Un cantautore ancora oggi in grado di parlare alle giovani generazioni».

Anche su twitter è sui social è esplosa la festa virtuale per il cantautore nato a Modena il 14 giugno del 1940, commenti, foto condivise, testi di canzoni, messaggi di stima e di affetto colorano la rete: Rai Play, ad esempio, propone un interessante documentario dedicato a Francesco Guccini durante la registrazione del suo ultimo disco L’ultima Thule, con i musicisti di sempre e nella stupenda cornice dell’Appennino tosco emiliano e girato nella casa d’infanzia del cantautore, il Mulino Chicòn. Un documentario che ripercorre le emozioni che hanno permesso la creazione di opere letterarie e canzoni.