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Il colpo alla salute mentale

Fin dall’inizio della pandemia, e in particolare da quando sono scattate le chiusure prolungate delle scuole, è emerso il timore che i giovani studenti avrebbero subito particolarmente il contraccolpo psicologico del distanziamento: le lezioni sono continuate con la Didattica a distanza (per di più con diffuse difficoltà tecniche e logistiche), ma per lunghi periodi è mancata la fondamentale socialità che offrono gli istituti scolastici, oltre a tutte le altre attività che, più o meno in contemporanea, sono state sospese.

Nel corso della pandemia sono state purtroppo molte le conferme, con numerosi report e studi che raccontavano il peggioramento generale della salute mentale di adolescenti e bambini.

Ora abbiamo a disposizione dati ad ampio respiro, che ancora una volta sottolineano questo fenomeno. Di recente la Sinpia, Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ha reso noti due elementi cruciali riguardo alla situazione italiana: da un lato, la sospensione di molti servizi ospedalieri non legati al Covid ha portato ad un calo del 25% dei ricoveri per questo tipo di patologie; dall’altro, nei primi mesi del 2021 si contano già più ricoveri di questo tipo rispetto all’intero 2019. Molti di questi accessi agli ospedali avvengono, inoltre, d’urgenza, complice anche il ritardo dato dai mancati ricoveri dell’anno scorso.

Dello stesso avviso è l’Unicef, che ha presentato un’analisi a livello internazionale. A livello globale, dice l’ente, almeno 1 bambino su 7 è stato direttamente colpito dai lockdown, mentre più di 1,6 miliardi di bambini hanno perso parte della loro istruzione. Questo, assieme alla preoccupazione per il reddito familiare e la salute, ha portato all’interruzione della routine, dell’istruzione, delle attività ricreative, ha aumentato significativamente i casi di ansia e depressione.

Prima ancora della pandemia le generazioni più giovani erano affette maggiormente da patologie mentali rispetto ai più anziani. Ora iniziamo a capire nel dettaglio come questa malattia contagiosa abbia aggravato questi problemi, ma non si vedono piani o soluzioni all’orizzonte.