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La Chiesa di Svezia si scusa per gli abusi sul popolo Sámi

Il 24 novembre la Chiesa di Svezia, luterana, si è scusata pubblicamente per il suo ruolo nella «repressione legittimata» e nei secoli di «maltrattamenti» nei confronti del popolo Sámi. Le scuse ai leader dei gruppi indigeni regionali della zona artica si sono svolte nella cattedrale di Uppsala, durante una speciale funzione di culto del Sinodo generale.

Le scuse sono le prime di due distinte azioni delineate in una dichiarazione rilasciata lo scorso giugno dalla Chiesa di Svezia che ha dichiara otto impegni verso la riconciliazione in corso con il popolo Sámi. La seconda scusa pubblica è prevista durante la conferenza della chiesa Sámi a Luleå nell’ottobre 2022.

I non-Sámi e i Sámi, così come i leader della chiesa luterana dei vicini paesi nordici, hanno creato un cerchio davanti ad una fiamma nella cattedrale mentre l’arcivescova della Chiesa di Svezia Antje Jackelén ha fatto riferimento alla storia del Vangelo in Luca della donna che soffriva da diciotto anni per la schiena che non poteva rimanere diritta.

«Come arcivescova della Chiesa di Svezia, sto davanti a voi, popolo Sami, e confesso che NON ci siamo impegnati per prevenire abusi e sopraffazioni. Siamo stati ripiegati su noi stessi, non abbiamo resistito al razzismo e all’abuso di potere. Le nostre schiene sono piegate dal senso di colpa che portiamo. Vi abbiamo posto oneri ingiusti. Abbiamo appesantito i vostri antenati con vergogna e dolore che sono stati ereditati dalle nuove generazioni».

Jackelén ha continuato: «Non possiamo annullare ciò che è stato fatto. Ma possiamo provare rimorso per la nostra parte nella storia coloniale della Svezia. Possiamo provare rimorso per la nostra incapacità e riluttanza ad accettare la verità e guardarvi negli occhi”.

I Sámi hanno condiviso resoconti personali di maltrattamenti, colonizzazione della terra e orribili esperienze di collegio inflitte al popolo.

«Le testimonianze che abbiamo ascoltato oggi confermano la complicità della nostra chiesa nell’abuso dei Sámi», ha affermato l’arcivescova Jackelén. «Le ferite, il dolore, la vergogna, il disprezzo, la rabbia e i ricordi difficili sono reali. Quando abbiamo deluso il popolo Sámi, abbiamo deluso anche il nostro Creatore. Non siamo stati fedeli nel nostro discepolato. Non siamo stati sensibili alla presenza dello Spirito Santo nella Creazione».

I membri della comunità Sámi presenti al servizio hanno descritto l’evento come l’inizio di un lungo viaggio. «La mia speranza e convinzione è che queste scuse porteranno a un cambiamento», ha affermato Ingrid Inga, presidente del Consiglio Sámi della Chiesa di Svezia. «Mi sento molto umile a far parte di queste scuse, e sono certa che non si tratti di parole vuote da parte della Chiesa., ma sono accompagnate con impegni e un processo decennale previsto per la loro realizzazione».

La Chiesa di Svezia stanzierà infatti 3,9 milioni di euro per un piano decennale per raggiungere gli otto impegni per la riconciliazione. Questi includono azioni per rafforzare e rivitalizzare le lingue Sámi, per aumentare l’influenza e la partecipazione del popolo Sámi nella Chiesa di Svezia e per aumentare la consapevolezza delle relazioni storiche e degli abusi della chiesa contro il popolo Sámi.

 

Foto: Magnus Aronson / Icon