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Colombia, depenalizzato l’aborto fino alla 24° settimana

La Colombia è diventata l’ultimo paese in ordine di tempo in America Latina ad espandere l’accesso all’aborto a partire da lunedì 21 febbraio, quando la Corte costituzionale della nazione ha votato per legalizzare la procedura fino alla 24esima settimana di gravidanza.

La decisione del tribunale non ha soddisfatto a pieno le aspettative dei gruppi pro-choice che avevano spinto per la completa depenalizzazione dell’aborto in Colombia. Ma è stata comunque descritta come un evento storico dai gruppi per i diritti delle donne, che stimano in circa 400.000 il numero di donne costrette ad abortire clandestinamente nel paese ogni anno.

Prima della sentenza, la Colombia permetteva l’aborto solo quando la vita della donna era in pericolo, un feto aveva malformazioni o la gravidanza era derivante da uno stupro; ora le donne in Colombia potranno abortire fino alla 24esima settimana di gravidanza senza dover fornire alcuna giustificazione. Dopo la 24esima settimana di gravidanza, l’aborto sarà ancora soggetto a restrizioni.

«Stavamo cercando di ottenere la completa decriminalizzazione dell’aborto, ma questo è già un passo storico», ha detto Cristina Rosero, un’avvocata del Center for Reproductive Rights di New York, un gruppo di difesa che era una delle cinque organizzazioni che hanno presentato una causa nel 2020 per ottenere che l’alta corte rivedesse le leggi sugli aborti della Colombia.

La causa sosteneva che le restrizioni sull’aborto discriminavano le donne delle zone a basso reddito per le quali era più difficile ottenere aborti legali, perché avevano meno accesso a medici, avvocati o psicologi che potevano aiutarle a dimostrare che portare avanti la gravidanza avrebbe messo a rischio la loro salute.

Rosero ha detto che le modifiche apportate alla legge colombiana renderanno ora più facile per le persone di basso livello di reddito l’accesso ad aborti sicuri.

«La nostra sfida ora è di assicurare che questa sentenza sia attuata» ha detto.

Altrove in America Latina, Argentina, Uruguay e Cuba permettono l’aborto senza restrizioni fino a certe fasi della gravidanza, mentre in Messico una sentenza della corte suprema ha recentemente affermato che le donne non possono essere processate per aver interrotto la gravidanza.

L’America Latina è anche una regione dove alcuni paesi vietano l’interruzione di gravidanza senza eccezioni, come in El Salvador, Nicaragua, Honduras e Repubblica Dominicana.

In Colombia, dove la maggioranza della popolazione si identifica come cattolica romana, l’aborto è stato a lungo una questione controversa. I giudici si sono riuniti diverse volte per rivedere la causa presentata dai gruppi per i diritti delle donne senza votare. Nel frattempo gruppi pro-choice che sventolavano bandiere verdi, si sono confrontati con manifestanti pro-life vestiti di blu.

Jonathan Silva, un attivista del gruppo pro-life United for Life, si è detto sorpreso dalla decisione di lunedì. «Non capiamo come sia successo» ha detto. «Ma dovremo organizzare proteste, e chiedere ai membri del Congresso di regolamentare l’aborto».

Un sondaggio condotto l’anno scorso in Colombia ha detto che il 25% delle persone considera l’aborto un crimine, mentre il 42% non è d’accordo con questa affermazione. In Colombia, le donne che abortiscono illegalmente possono affrontare fino a tre anni di prigione.

 
Foto di Malad Goyes