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Russia: Testimoni di Geova condannati a 6 anni di prigione

Quattro membri dei Testimoni di Geova in Russia sono stati condannati a sei anni di carcere, hanno annunciato martedì le autorità di Mosca. I quattro, che vivono a Chita, città della regione siberiana della Transbaikalia, sono stati ritenuti colpevoli di aver organizzato attività “estremiste” tra il 2017 e il 2020, ha dichiarato il Comitato investigativo locale, citando «incontri e manifestazioni religiose» e «distribuzione di letteratura religiosa». Due degli imputati sono stati condannati a sei anni e mezzo di carcere, un altro a sei anni di carcere e il quarto a sei anni di carcere con sospensione della pena, ha dichiarato la stessa fonte. Fondato negli Stati Uniti nel 1870 da Charles Russel, il movimento dei Testimoni di Geova è stato bandito nel 2017 dalla Russia, che lo considera per l’appunto un movimento estremista.
 
In seguito a ciò, la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha invitato la Russia a porre fine ai procedimenti penali avviati dalle autorità contro i Testimoni di Geova per oltre un decennio, che hanno portato a un «divieto nazionale» del movimento. «La Russia deve prendere tutte le misure necessarie per porre fine al processo penale in corso contro i Testimoni di Geova e rilas  ce le persone imprigionate», ha dichiarato il tribunale in un comunicato. Mosca è accusata di aver sciolto l’organizzazione, imprigionato i membri del movimento e confiscato le loro proprietà, descrivendo i Testimoni di Geova come “organizzazione estremista”. La Cedu ritiene che «la definizione di “estrfemismo” nella legge russa sia eccessivamente ampia» e sia stata «usata impropriamente per perseguire credenti o ministri del culto solo sulla base delle loro convinzioni».
 
Tra il 1° giugno 2010 e il 20 agosto 2019 sono state presentate venti istanze alla Cedu, si legge nella dichiarazione. I richiedenti sono organizzazioni religiose dei Testimoni di Geova, editori di letteratura religiosa e individui singoli. Denunciano una «violazione del loro diritto alla libertà di religione, di espressione e di associazione» garantito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Nel 2017, la Corte Suprema russa ha sciolto il centro amministrativo dei Testimoni di Geova, che federa le organizzazioni locali russe del movimento. 246 proprietà appartenenti ai Testimoni di Geova sono state sequestrate, confische che non hanno «alcuna base legale», ha stabilito la Cedu, chiedendo alla Russia di «restituire» le proprietà.
 
I ricorrenti hanno anche criticato la Russia per aver vietato la distribuzione dei loro libri e riviste e per aver bloccato il loro sito web sul territorio russo. La Cedu ha dichiarato che a settembre 2021, «559 Testimoni di Geova sono stati accusati» in Russia per «aver partecipato all’organizzazione, alla conduzione o al finanziamento delle attività di un’organizzazione “estremista”». Alla stessa data, 133 membri del movimento erano stati condannati e almeno 255 posti in detenzione preventiva o agli arresti domiciliari. «Più di 1.547 case di Testimoni di Geova sono state perquisite dalla polizia», ha aggiunto il tribunale.
 
Foto di Aghyad Najjar da Pixabay