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Paolo Ricca. Silenzio di Dio, o silenzio su Dio?

In un video su chiesavaldese.orgPaolo Ricca in conversazione con Sabina Baral parla di Dio.

All’indomani dalla presentazione del suo libro-apologia, il teologo valdese riprende il tema dell’intreccio tra fede e pensiero. La spiritualità, sostiene Ricca, può essere usata per riempire un vuoto. E aggiunge: «La maggiore debolezza della cristianità è che si è fermata a livello infantile, puerile, e non è in grado di affrontare le sfide del nostro oggi. Il rischio è di diventare un cristianesimo muto, incerto».

Ricca ricorda la figura di Dietrich Bonhoeffer, pastore e teologo luterano tedesco protagonista della resistenza al Nazismo, ucciso nel campo di concentramento di Flossenbürg. Bonhoeffer, dice Ricca, è «un modello di cristianesimo adulto». Oggi, invece, non c’è più la sicurezza del proprio credere, «la fede è diventata insicura. Più che di silenzio di Dio, si potrebbe parlare di silenzio su Dio».

E chiude: «Ho bisogno della poesia per dare profondità alla parola. Poesia e teologia sono utili per la preghiera. La poesia è una sorta di forma laica di pregare». L’invito è a cercare di conoscere Dio, la cui conoscenza è scopo della vita, come dice Giovanni Calvino nel suo catechismo. In un confronto con quel “Tu” impronunciabile, che ci interpella. Se ne abbiamo un’idea vaga, come possiamo aprirci all’indistinto?

Guarda il video:

 

Foto di Pietro Romeo