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Il senso dell’Ebf oggi

 

Dal 21 al 24 settembre si è svolto a Riga (Lettonia) il Consiglio della Federazione battista europea (Ebf), organismo che comprende circa 800.000 membri di 59 Unioni presenti in 52 paesi dell’Europa, Asia centrale e Medio Oriente. L’Ebf è una delle sei regioni dell’Alleanza battista mondiale (Bwa).

All’evento, che ha visto il susseguirsi di un ricco numero di panel, tavole rotonde oltre che culti e momenti di preghiera, hanno partecipato circa 140 persone in rappresentanza delle Unioni battiste presenti in un’area geografica che si estende dal Portogallo fino ai confini della Russia. Dall’Italia erano presenti Giovanni Arcidiacono, presidente dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi), e il pastore evangelista Ivano De Gasperis, segretario del Dipartimento di evangelizzazione.

«Partecipare al Consiglio dell’Efb è stata un’esperienza di comunione fraterna importante – ha detto il pastore De Gasperis –. Abbiamo partecipato a numerosi lavori in gruppo dove ciascuno ha raccontato il proprio impegno fatto sul campo per imparare gli uni dagli altri, promuovendo un po’ in tutti gli ambiti del lavoro della Federazione un apprendimento circolare». 

«Ritrovare colleghi, amici che lavorano con i rifugiati, che predicano il vangelo in diverse parti dell’Europa – ha continuato De Gasperis – è stato di grande incoraggiamento: ci si sente veramente parte di una grande famiglia che abbraccia il mondo e che ha la consapevolezza di ciò che sta accadendo intorno a noi. Riflettendo sul senso dell’Ebf oggi – uno dei temi principali proposti nei lavori del Consiglio – ho potuto constatare che questo organismo ci permette di toccare con mano ciò che succede in tutto il mondo, quasi un antidoto alle fake news che rimbalzano sui canali di informazioni ufficiali. Grazie alle chiese membro dell’Ebf noi possiamo sentire direttamente la testimonianza del fratello, della sorella che è dall’altra parte del mondo e ricevere da loro una visione più chiara dei fatti che stanno avvenendo anche in luoghi molto remoti».

Durante i lavori del Consiglio dell’Ebf è stato dedicato ampio spazio al conflitto in corso in Ucraina.  «I crimini di guerra e gli atti di barbara violenza contro civili innocenti che continuano a essere svelati, e la guerra in corso, hanno profondamente colpito tutti noi, ma nessuno più del popolo ucraino – ha dichiarato Alan Donaldson, segretario generale dell’Ebf –. Eppure, di fronte a tale male, la grazia è abbondata nelle azioni della nostra Unione ucraina, delle Unioni battiste delle nazioni vicine e della più ampia famiglia battista globale volte a servire i più bisognosi. Nei documenti preparati per il Consiglio viene fornito un rapporto separato e dettagliato alla nostra risposta, ma vorrei esprimere la mia gratitudine per il supporto e il lavoro offerto con grande abnegazione durante questi ultimi 6 mesi. L’Ebf non è un’agenzia di aiuti ma negli ultimi 6 mesi abbiamo distribuito 1,5 milioni di euro di aiuti all’interno e ai confini dell’Ucraina, ed una cifra pressoché simile sarà inviato nel corso del prossimo anno».

Riconoscendo che vi sono forme di orgoglio da condannare, Donaldson ha affermato che «tuttavia, c’è un orgoglio che ho provato negli ultimi 6 mesi in risposta a questa tragedia che non posso etichettare come peccato. Non siamo perfetti, abbiamo tanto da imparare, ma sono stato orgoglioso del modo in cui tutta la famiglia dell’EBF ha risposto insieme di fronte a un dolore così travolgente. (…) Coloro che sono in prima linea all’interno e ai confini dell’Ucraina hanno servito con grazia, speranza e gioia, nonostante le grandi perdite e le sofferenze che hanno subito. Abbiamo assistito alla bellezza e al potenziale della famiglia battista europea di fronte alla brutalità malvagia. Una luce nell’oscurità. Speranza di fronte alla disperazione».

Il pastore Igor Bandura, vicepresidente dell’Unione panucraina delle Associazioni dei cristiani evangelici-battisti, ha condiviso notizie aggiornate sulla situazione in Ucraina, e ha espresso grande apprezzamento per il sostegno ricevuto dalla Ebf e dall’Alleanza battista mondiale (Bwa), soprattutto per il modo in cui le comunità europee hanno accolto i rifugiati provenienti dall’Ucraina.

Le sfide sono ancora tante: molti hanno perso la casa, familiari e persino la vita. Quasi 200 chiese non possono svolgere i culti domenicali e 46 edifici ecclesiastici sono stati distrutti. 250 pastori hanno dovuto lasciare le loro chiese. Tuttavia, come ha dichiarato Bandura, anche in quella situazione i credenti vedono Dio all’opera: l’ufficio dell’Unione battista è tornato a Kiev dopo essersi trasferito temporaneamente a Leopoli da febbraio 2022; alcune migliaia di persone sono giunte alla fede e si sono battezzate, tutti e sette i seminari teologici battisti hanno iniziato i loro programmi con numerosi studenti iscritti, e ben 40 nuovi pastori sono stati consacrati.

Anche il presidente dell’Ucebi, Giovanni Arcidiacono, ha espresso vicinanza fraterna al pastore Bandura, rinnovando l’impegno dell’Unione italiana a sostenere con l’otto per mille specifici progetti di assistenza umanitaria portati avanti dalle chiese battiste ucraine.

Alla fine del Consiglio è stata approvata una nuova risoluzione contro la guerra (https://www.ebf.org/post/2022-council-resolution), sulla linea di quella giù formulata dall’Alleanza Battista Mondiale (Bwa).

Il presidente della Bwa, pastore Elijah Brown, presente ai lavori, ha ricordato quanto il contributo dei battisti europei sia prezioso per la famiglia globale battista, non solo per le riflessioni teologiche ma anche in termini di sostegno spirituale e finanziario.

Durante l’incontro c’è stata anche la nomina delle responsabili di due differenti Commissioni: Einike Pilli (Estonia) è stato eletta presidente della Commissione teologia e educazione, succedendo a Otniel Bunaciu (Romania). Rettrice dell’Estonian Free Church Theological Seminary, Pilli è anche partner attivo dell’IBTS di Amsterdam e una delle ideatrici di “Transform”, il programma di formazione Ebf per i leader delle giovani generazioni. Juliet Kilpin (Gran Bretagna), invece, è la nuova responsabile della Commissione migrazione, e succede a Helle Liht (Estonia). Pastora dell’Unione battista della Gran Bretagna, Kilpin è membro del gruppo di lavoro EBF Migration sin dalla sua costituzione nel 2016, ed è coinvolta nel lavoro per l’assistenza ai rifugiati nel Regno Unito e nel nord della Francia e in opere legate al servizio ai migranti in tutta Europa.

Immagine: da sin.: Ivano De Gasperis, Elijah Brown e Giovanni Arcidiacono