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Studiare la libertà facendo cinema

Come si può “studiare la libertà”? Forse imparando a conoscere quelle figure che nella storia si sono battute in vari campi per proteggerla o ripristinarla, durante dittature, guerre o persecuzioni. E forse il teatro e il cinema, con il loro processo di immedesimazione, aiutano ancora di più a calarsi in quelle vicende. Un’esperienza di questo tipo può aiutare i ragazzi ad “agire la Storia”?

Lo scopriamo in un articolo pubblicato sul numero appena uscito della rivista per bambini L’Amico dei fanciulli, edita da Edizioni protestanti.

I ragazzi e le ragazze del Liceo Valdese di Torre Pellice (To), da alcuni anni, oltre alle materie “normali” fanno cinema e teatro: sotto la guida della regista e attrice Anna Giampiccoli, della “Cantinella fucina di arti sceniche” di Pinerolo, hanno realizzato alcuni filmati sulla Costituzione (2018-19), sulla disabilità (2019), e su due protagonisti della Resistenza nelle valli valdesi, Jacopo Lombardini (2019-21) e Willy Jervis (2021-22).

Abbiamo chiesto ad Anna di raccontarci in particolare i lavori su Jervis e Lombardini: quest’ultimo è stato segnato dalle difficoltà del lockdown (infatti ha richiesto più tempo del previsto!), «ma ci sono anche difficoltà “divertenti”, legate alla ricostruzione del periodo storico (parliamo degli anni della seconda guerra mondiale): non avendo uno studio cinematografico abbiamo dovuto girare nei luoghi reali, ma dovevano essere adatti (senza oggetti di plastica, cartelli stradali…). Abbiamo curato l’abbigliamento, le pettinature, gli oggetti d’epoca (macchine da scrivere, motocicletta….), ma potevano sempre sfuggire dei dettagli, come il giorno in cui una delle “attrici” è arrivata con le unghie decorate, com’è di moda oggi. Dovevamo girare una scena in cui lei batteva a macchina, quindi filmando le sue mani, così abbiamo dovuto coprire le unghie con strati di smalto rosso!».

Il cinema non è solo recitazione (tra l’altro, ricorda Anna, non si lavora in forma cronologica, magari si girano prima le scene finali e poi l’inizio), ma anche molto altro: «Vivere la storia sulla propria pelle, immedesimarsi nei personaggi, aiuta tantissimo a capire meglio le cose, penso anche ad altri lavori che abbiamo fatto, sull’omofobia o sulla violenza di genere».

In Jervis e Lombardini, per esempio, c’è un soldato tedesco che picchia un deportato e che strattona una donna, in altri video ci sono ragazzi che insultano un migrante, o maltrattano la fidanzata. Com’è stato interpretarli? «Non è stato per niente facile, ma il “gioco” del cinema è anche questo! Sia il professore che impersonava il soldato tedesco, sia i ragazzi, non riuscivano a compiere gesti violenti o a pronunciare insulti (e questo è un merito!), abbiamo dovuto lavorarci un bel po’! Ma questo ha contribuito a creare un gruppo affiatato, e anche ad approfondire il rapporto tra allievi e professori».

Con questo lavoro si è anche voluto “costruire memoria” per il futuro, non solo perché i film restano e i ragazzi potranno rivederli (e rivedersi!) fra molti anni: «è anche un lavoro di memoria collettiva: le interviste ai testimoni diretti che alternano le scene di fiction sono state “fissate” per sempre, anche quando loro non saranno più in vita, contro ogni negazionismo. Su questo ho puntato molto: abbiamo lavorato sul senso di questo lavoro come strumento educativo, da qui la necessità di farlo conoscere ad altri. I ragazzi lo hanno capito, come si è visto nei vari incontri con le scuole».

Infatti i documentari sono stati portati nelle scuole del Pinerolese con il progetto “Dalla Resistenza alla Costituzione”, «con proiezioni al Teatro del Lavoro di Pinerolo seguite da incontri di approfondimento in cui i ragazzi che hanno partecipato ai film hanno fatto da “professori” ai loro coetanei. Sono emerse cose molto interessanti, parlando per esempio di libertà, di memoria».

E gli impegni non finiscono qui: il 21 aprile, davanti al Centro culturale valdese di Torre Pellice, ex Convitto e ultima residenza di Jacopo Lombardini, verrà posata una “pietra d’inciampo” e in maggio ragazzi e professori ripercorreranno le tappe della deportazione di Lombardini, da Torre Pellice a Mauthausen, che documenteranno con un video.

Nel numero di marzo de L’Amico dei fanciulli si trovano anche: l’editoriale sul tema del body shaming; i racconti e i disegni che hanno partecipato al concorso organizzato dal Servizio Istruzione ed Educazione (Sie) della Fcei nel 2022 sul tema del Creato; racconti e giochi biblici; la presentazione della scuola domenicale di Piacenza-Cremona, Parma e Felonica Po; le pagine della creatività, con la scoperta delle bambole tradizionali russe di stoffa (Kukla Motanka); e un viaggio nelle capitali della cultura 2023, Bergamo e Brescia. E ancora, racconti, giochi, ricette, filastrocche…