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L’Inghilterra pronta a riconoscere lo Stato palestinese

La Camera dei Comuni britannica ha approvato una mozione che chiede il riconoscimento dello Stato palestinese. L’atto non è vincolante, ma la sua approvazione con 274 voti a favore e 12 contrari ha portato vari parlamentari a dichiarare che ora spetta al governo riconoscere in tempi brevi la Palestina, così da compiere un passo importante per garantire un reale equilibrio nelle trattative per la pace fra i due Paesi. La mozione, presentata dal laburista Graham Morris fa dell’Inghilterra il secondo Stato dell’Unione Europea ad aver annunciato di voler riconoscere la Palestina, dopo la Svezia, mentre Ungheria, Polonia e Slovacchia lo hanno già fatto, ma prima del loro ingresso nell’Unione.

Diverse le reazioni: il premier Cameron e i vari ministri hanno scelto l’astensione per evitare polemiche, mentre i leader libdem Nick Clegg e laburista Ed Miliband hanno dato il loro sostegno.

Opposte anche le reazioni delle due parti in causa. Per Israele il voto britannico nuoce ai tentativi di raggiungere una pace reale nella regione, in quanto il governo di Gerusalemme è sempre stato intransigente su trattative e riconoscimenti unilaterali da parte di Stati terzi, mentre per il ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki «questa mozione è la correzione di un errore storico che ha privato il popolo palestinese dei suoi diritti. Manifestiamo apprezzamento anche per la condanna degli insediamenti da parte della camera dei Comuni e per la richiesta al governo israeliano di fermare una politica contraria al diritto internazionale».

Intanto oltre 300 fra uomini politici, artisti, scienziati e attivisti israeliani hanno sottoscritto una lettera rivolta ai parlamentari britannici per ribadire che la sicurezza di Israele dipende dall’esistenza e dalla sicurezza di uno stato palestinese.

Nel novembre del 2012, quando l’assemblea delle Nazioni Unite votò a grandissima maggioranza l’elevazione della Palestina a «Stato osservatore non membro» dell’Onu, il Regno Unito decise di astenersi.

Londra si è sempre mossa con estrema cautela sulla questione dato il ruolo di ex potenza coloniale esercitato a lungo in Medio Oriente, e la propria implicazione nei conflitti dell’area. Ma le pressioni dell’opinione pubblica e le recenti derive estremiste dell’area hanno accelerato il processo di riconoscimento dello Stato. Nel 1917, con la Dichiarazione di Balfour, l’Inghilterra sanciva il diritto all’esistenza di un «focolare ebraico», di una casa per tutti gli ebrei in Terra Santa. Quasi un secolo dopo, questo ulteriore passo sancisce l’eguale diritto dei palestinesi.