Accadde oggi, 16 gennaio

Il 16 gennaio 1920 entra negli Stati Uniti in vigore il Volstead Act, che regola il commercio e la vendita di alcolici sul suolo americano. Praticamente scatta un embargo totale sul consumo di bevande alcoliche. Ma come si è potuti arrivare a tutto questo?

Gli Stati Uniti, da Tocqueville in avanti, sono stati sempre analizzati nella loro idea di democrazia, e nel rischio di derive che essa comporta. Proprio il politico e scrittore francese nel suo classico “La democrazia in America” aveva parlato per primo di tirannia della maggioranza e di dispotismo popolare. Questo modo di essere, mischiato alle concezioni puritane dei padri pellegrini si traduce spesso in crociate che tendono a demonizzare un fenomeno, un’attività, un’idea, fino al superamento o accantonamento del nodo, per dirigersi quindi verso nuove battaglie da combattere. Sempre con cieca fede nella giustizia e la certezza dogmatica di essere nel giusto e di aver una missione salvifica da condividere con il mondo.

L’idea stessa di proibizionismo affonda le radici in tutto il secolo precedente , con la nascita delle “società di temperanza”, gruppi religiosi e politici fortemente moraleggianti e perché no, fondamentalisti nel proporre le proprie posizioni. Sono le chiese metodiste, battiste, presbiteriane e congregazionaliste in prima linea su questo fronte. La loro influenza sui politici eletti ed inviati da ogni angolo del paese verso Washington è forte, tanto che diventa pressoché impossibile alzare voci di dissenso. La legge inizialmente punisce il commercio e la produzione, ma arriverà a punire dal 1929 anche i consumatori. Nasce un mercato nero impressionante fatto di scambi clandestini, avventurosi passaggi di confine, pubblici locali fuorilegge in cui ricchi rampolli potevano consumare alcolici col brivido dell’illecito. E soprattutto nasce un business di dimensioni colossali, su sui si getta subito l’imprenditoria informale italiana, la malavita di Al Capone e degli altri gangster.

Intanto nel paese di alcol ne gira quanto e più di prima, ma tutto il mercato è appunto nelle mani della criminalità (stesso discorso che si ripeterà da lì a pochi anni per il nuovo obiettivo delle crociate dei ben pensanti, le droghe leggere; c’è stato un tempo in cui era il whisky ad esser vietato, e non la marjuana). La verità è appunto che chi vuole bere può continuare a farlo, ma intanto il governo sta perdendo miliardi di dollari di tasse. Nel 1932 la legge viene abrogata e pressoché tutte le componenti dichiarano di aver commesso un colossale errore. Sarà presto il turno delle droghe leggere come detto, poi del maccartismo con la caccia alle streghe, e via via di crociata in crociata fino a giungere ai giorni nostri.