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Non ci può essere pace se c’è violenza di genere

Si è conclusa ieri a Bogotà, Colombia, la 35a assemblea della Federazione mondiale degli studenti cristiani (Wscf). Tra gli ospiti era presente la dr.ssa Fulata Mbano-Moyo, responsabile del programma Donne nella Chiesa e nella società del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), che ha affermato che non ci può essere pace se c’è violenza sessuale e di genere.

Riprendendo la visione del pellegrinaggio, ispirata al tema del «pellegrinaggio di giustizia e di pace» promosso dall’Assemblea ecumenica del Cec tenutasi a Busan nel 2013, la Moyo ha parlato della necessità di impegnarsi in un «pellegrinaggio di giustizia di genere».

Nella sua relazione dal titolo «Scoprire la differenza, realizzare la trasformazione: una prospettiva etica postcoloniale ecofemminista», la Moyo ha invitato i partecipanti ad «abbracciare la realtà della vulnerabilità da condividere in quanto persone interconnesse e interdipendenti. Questo è probabilmente l’unico modo per trasformare radicalmente un mondo in cui l’egemonia patriarcale colonizza tutti gli aspetti della vita». Dio stesso, ha affermato la Moyo, si è reso vulnerabile in Gesù Cristo, vivendo una relazione di amore e di onestà con gli esseri umani. «La decisione di Dio di crearci con il libero arbitrio rivela un Dio il cui cuore ha scelto il rischio di una relazione d’amore, non una manipolazione imperialista».

Secondo la Moyo l’attuale crisi economica ed ecologica può trasformarsi in un’opportunità non solo per guardare a fondo le differenze ma anche per mettere in rete le diverse risorse «al fine di smantellare l’egemonia patriarcale che utilizza tutti noi, ma beneficia solo pochi manipolatori».

«Non c’è bisogno di fingere: cerchiamo di essere noi stessi in tutta la nostra vulnerabilità in modo da essere protagonisti in questo cammino di costruzione della pace di Dio radicata nella giustizia», ha concluso.

Fonte : Cec

Foto: © WCC/Marcelo Schneider