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Stop alle punizioni corporali dei bambini

La Rete delle chiese per la nonviolenza, che include chiese membro del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), e l’Iniziativa globale per porre fine a tutte le punizioni corporali sui bambini ha pubblicato un materiale liturgico ad uso delle comunità cristiane.

Il materiale, intitolato «Fermare le punizioni corporali dei bambini. Un manuale per il culto ed incontri», comprende uno studio biblico, delle preghiere, liturgie, schemi per veglie, riflessioni e documenti che possono essere utilizzati per uso personale o comunitario. È disponibile on-line gratuitamente.

«La punizione corporale viola i diritti dei bambini e contribuisce al perpetuarsi della violenza», afferma nell’introduzione alla pubblicazione Marta Santos Pais, rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite sulla violenza contro i minori.

«I leader religiosi e le comunità esprimono un’autorità morale straordinaria che può avere un peso importante nel porre fine alla violenza contro i bambini. Essi dimostrano profondo rispetto per la dignità e i diritti fondamentali dei bambini, e svolgono un ruolo fondamentale nel prevenire e alleviare la sofferenza dei minori, sostenendo le loro famiglie e creando ambienti di protezione e di cura per i bambini più vulnerabili», Pais aggiunge.

La pubblicazione cita anche le parole dell’arcivescovo emerito Desmond Tutu: «Passi avanti sono stati fatti verso l’abolizione delle punizioni corporali, ma milioni di bambini nel mondo soffrono ancora atti umilianti di violenza e queste violazioni dei loro diritti, in quanto esseri umani, possono avere gravi effetti per tutta la vita. I bambini possono essere disciplinati senza l’uso della violenza che produce paura e miseria. Mi auguro di vedere le comunità ecclesiali lavorare con altre organizzazioni per porre fine a tutte le forme di violenza contro i bambini».

«Un numero crescente di comunità religiose considerano il porre fine alla violenza comune contro i bambini un imperativo morale e religioso», ha detto Chris Dodd della Rete delle chiese per la nonviolenza. «Ci sono molti cristiani che lavorano in solidarietà con altri soggetti, motivati dai principi di compassione, di giustizia e dal forte impegno per i diritti umani».

Fonte: Cec

Foto via Pixabay | Licenza: CC0 Public Domain