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Il dibattito politico in val Pellice

Un consiglio comunale molto intenso a Torre Pellice, con diciotto punti all’ordine del giorno. La decisione più importante riguarda la delibera per la trasformazione di Smat, la società che gestisce l’acqua in provincia di Torino, da S.p.A a Società consortile di diritto pubblico. Un dibattito che ha fatto emergere posizioni diverse nella maggioranza di centrosinistra in consiglio, otto a favore e quattro contrari. La delibera è passata con i voti determinanti della minoranza. Il segnale politico però è molto forte. Anche Torre Pellice, dopo Pinerolo, Almese, Avigliana, Bussoleno, Chivasso, Moncalieri, Nichelino e Rivalta, si aggiunge a quei comuni che contestano la natura di società privata di Smat in linea con il risultato del Referendum del 2011. Torino, che con il 64 % ha la maggioranza di Smat, ha invece scelto che la società rimanga una S.p.a..

Il consiglio ha poi discusso di altre questioni rilevanti, come il conferimento della cittadinanza onoraria a Di Matteo, la questione Agess e il trattato internazionale di libero scambio tra Unione europea e Nord America. Rosanna Vecchietti, capogruppo a Torre Pellice per il Movimento 5 Stelle racconta che «sull’Agess abbiamo ottenuto l’impegno del Sindaco ad informarsi e a condividere le notizie in suo possesso e sono personalmente molto contenta che abbia pensato di organizzare un incontro coinvolgendo gli amministratori che hanno vissuto più direttamente la vicenda. Chiederò al Sindaco che questo momento d’informazione e di confronto sia aperto al pubblico. (…) A parte la soddisfazione per il successo sull’acqua pubblica e sul Ttip, sono molto delusa dall’atteggiamento della maggioranza per quanto riguarda la cittadinanza onoraria al Magistrato Di Matteo. Hanno dimostrato poca attenzione verso un problema enorme. Indagare sulla Trattativa tra Stato e mafia, accusa di una gravità enorme per lo stato, dovrebbe scaturire consenso e solidarietà sia tra la società civile che tra le istituzioni».

La minoranza ha presentato delle mozioni che hanno obbligato la maggioranza a esprimersi. Il risultato è stato l’impegno da parte dell’amministrazione a organizzare serate e venti informativi aperti al pubblico per informare sulla questione dell’Agess e del trattato internazionale di libero scambio.

«Abbiamo detto momentaneamente no alla cittadinanza onoraria al magistrato Di Matteo solo per una questione procedurale – precisa Maurizia Allisio, assessora alla Cultura del comune di Torre Pellice – in passato le abbiamo concesse solo dopo aver istituito una commissione e anche in questo caso faremo così. La questione la valuteremo in commissione, non è chiusa, non è un no definitivo». Per il bilancio invece ci sono ottime notizie. «Abbiamo 480.000 euro di bilancio in attivo e se il Patto di Stabilità ci darà la possibilità di usarli, rifaremo l’asfalto alle strade» conclude.

Lusernetta e la salvezza delle Cave

Un peso pubblico può salvare un piccolo Comune? Lusernetta, piccolo comune della val Pellice (poco più di 500 abitanti) ha rischiato di veder scomparire la propria autonomia e non soltanto perché grazie agli introiti provenienti dalle «pesate» (soprattutto camion con «Pietre di Luserna») si è andato a colmare un deficit di bilancio importante per le piccole casse di Lusernetta.

Facendo un passo indietro bisogna ricordare che Lusernetta ha «strappato» negli anni scorsi il peso a Luserna San Giovanni mentre si stava progettando e costruendo la «Strada delle Cave» che passa quasi tutta interamente sul territorio del piccolo Comune e quindi è diventata una sorta di compensazione per dover ospitare l’infrastruttura, per la verità abbastanza invadente e con una lunga storia di proteste di residenti del comitato «No strada Cave».

«Chiudiamo il conto consuntivo del 2014 con oltre 63000 euro di deficit – ha spiegato Alex Maurino, Sindaco da maggio dello scorso anno nell’ultimo consiglio comunale di giovedì – ma sarebbero stati molti di più se non ci fossero stati gli introiti del peso pubblico che ammontano a 84000 euro. Il deficit lo estingueremo interamente nel 2015 ma dovremmo fare dei sacrifici e destinare tutte le nostre risorse per risolvere questo problema». Quindi nessun investimento per i prossimi mesi a Lusernetta che sperava di utilizzare diversamente i fondi derivati dalle «pesate» e invece dovranno andare a coprire il deficit creato negli anni precedenti. «La nostra fortuna è il peso, che abbiamo fortemente voluto sul nostro territorio altrimenti a fine 2014 avremmo avuto in dissesto finanziario con l’eventualità di venire accorpati a Luserna San Giovanni» conclude Maurino.

Foto Diego Meggiolaro