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Più luci che ombre per la Claudiana al Salone

La presenza dell’editrice Claudiana al Salone del libro di Torino (14-18 maggio) coincideva con il 160° anno di attività. Ne parliamo con il direttore Manuel Kromer.

Quale bilancio trae la Claudiana da questa edizione del Salone: libri venduti, contatti con altri editori…?

«Più intensi del solito: tra presentazioni, il paese ospite (la Germania) e il nostro “compleanno”, sono stati veramente cinque giorni di fuoco. In particolare non mi aspettavo una presenza così massiccia di Rights manager tedeschi, per cui – oltre ai soliti impegni – ho avuto sette incontri con case editrici tedesche. Anche i 160 anni della Claudiana hanno avuto un impatto superiore alle attese, anche grazie all’ottimo lavoro svolto dall’addetta all’ufficio stampa, Bianca Piazzese. Il clou è stata l’intervista, domenica 17, a Fahrenheit di Radiotre Rai, presenti Vito Mancuso, Piero Stefani, Brunetto Salvarani e il sottoscritto, in cui alla Claudiana e alla sua storia il conduttore Marino Sinibaldi ha dedicato quasi 8 minuti di trasmissione. In termini di vendita, ammetto, mi aspettavo qualcosa di più: l’aumento rispetto al 2014 è nell’ordine del 6%, ma appunto, con lo sforzo prodotto da tutta la struttura, ci si poteva attendere un risultato migliore».

Rispetto agli altri anni, l’editrice Claudiana ha allestito una serie ragguardevole di incontri, anche in collaborazione con altri (Ass. Teatro…), e mettendo in relazione autori propri con nomi di risonanza come V. Mancuso: anche di questo, che bilancio si può trarre?

«Abbiamo proposto tre presentazioni: «Lutero e la politica», «Orfana di figlio» e «Michelangelo, Leopardi, De André e la Bibbia», tutte andate molto bene. La prima, forse – come giustamente ricordato da Paolo Ricca – un’iniziativa molto difficile in un contesto come quello del Salone, ha avuto un pubblico più che accettabile: più di 40 persone in una sala da 50; la seconda – posta dall’organizzazione in un giorno e in un orario impossibile, giovedì sera alle 21 – è stata seguita da circa 75 persone, mentre l’ultima ha riscosso un successo strepitoso, sicuramente anche grazie alla presenza di Mancuso, con circa 150 persone stipate in una da sala da 50. Credo siano stati momenti molto riusciti, con un pubblico molto interessato, anche se colpisce quanti pochi membri delle nostre chiese fossero presenti agli eventi. Certo l’obiettivo degli incontri è quello di attirare pubblico “esterno”, tuttavia fa riflettere che ai tre incontri, complessivamente, non ci fossero più che una decina di persone in tutto delle nostre chiese. Infine quest’anno abbiamo proposto gli incontri con gli autori. Sono stati presenti allo stand sette autori, per dialogare con il pubblico e firmare copie dei loro libri: l’iniziativa ha riscosso poco interesse e credo che in futuro non verrà più riproposta, anche se tutti e sette hanno avuto occasione di incontrare giornalisti e di farsi intervistare per radio e televisioni per lo più piemontesi».

Per Claudiana sono 160 anni, un anniversario che è stato rilevato anche da La Stampa: che cosa significa e quali prospettive? Quali novità fra collane (La Bibbia di…) e possibile traduzione in e-book (Strumenti)?

«Sulla stampa i 160 anni dell’editrice hanno avuto una visibilità inaspettata. Dal lancio dell’Ansa il 13 maggio alla fine del Salone sono stati molti i giornali, anche importanti, che hanno segnalato l’evento. Cito solo i principali: La Repubblica, La Stampa, Avvenire e L’Osservatore Romano. Un aspetto da evidenziare del Salone è stata la mancata partecipazione di molte case editrici cattoliche: EDB (Dehoniane), Queriniana, Morcelliana, Paideia, Pozzo di Giacobbe, sono solo alcuni degli assenti illustri, mentre altri, per esempio San Paolo e Paoline, si sono presentate in maniera significativamente ridotta rispetto al passato. Credo che in questo contesto, il fatto che Claudiana si sia presentata “in forze” abbia aiutato ad ottenere una maggiore visibilità. Se posso cercare di tirare le somme: un Salone luci e ombre. Una formula un po’ invecchiata, poche vere novità, pubblico – checché ne dicano le grancasse pubblicitarie dell’organizzazione – in calo, ma maggiore disponibilità alla spesa. Forse, e sottolineo il “forse”, la fase più acuta della crisi è superata».

Foto: Allo stand Claudiana (foto P. Romeo/Riforma)