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Accadde oggi, 13 luglio

Enrichetta Margherita (Maggie) Nisbet Coїsson nasce a Malua nell’isola di Upolu, arcipelago delle Isole Samoa, figlia di Henry Nisbet, scozzese, missionario della Società delle Missioni di Londra, e di Lidia Lantaret, prima donna valdese missionaria, sorella del pastore Pietro Lantaret, moderatore e direttore del periodico valdese «Le Témoin».

Nel 1876, alla morte del marito, Lidia fa ritorno alle Valli valdesi con i figli Margherita e James e fino alla sua morte, sopravvenuta l’anno seguente, è ospite del fratello Pietro, allora pastore a Pomaretto. Margherita viene quindi allevata nella famiglia dello zio. Frequenta le scuole primarie a Pomaretto e la Scuola Superiore Femminile (Pensionnat) di Torre Pellice, completando la sua formazione con un periodo di perfezionamento in Gran Bretagna.

Sposatasi il 18 febbraio1897 con il pastore valdese e missionario Augusto Coїsson, parte con lui per il campo di missione dello Zambesi dove li aveva destinati il Comitato della Société des Missions Évangéliques di Parigi, ma dove arriveranno solo l’anno dopo, avendo dovuto abbandonare tutti i bagagli nel deserto del Kalahari per un’epidemia di buoi e tornare a Palapye,nel Bechuanaland, allora ultima stazione della ferrovia. Lì nasce la primogenita Emilia Adele (Lily) che diventerà a sua volta maestra missionaria nello Zambesi dal 1920 al 1939.

Arrivati infine a destinazione a Kazungula, la missione li invita a fondare una stazione missionaria vicino alle Cascate Vittoria (1899). Intorno a loro si raggruppano a poco a poco i primi coloni bianchi mentre i lavori per la prosecuzione della linea ferroviaria avanzano rapidamente; il lavoro pastorale si rivolge, così, non solo agli abitanti autoctoni ma anche alle maestranze impegnate in questa enorme impresa.

A Kazungula nasce Francesco (1899-1917), alle Cascate Vittoria (in lingua locale Mosy oa Thunia) nascono Enrico (1900-1941), che seguendo le orme dei genitori lavorerà per la missione svedese in Eritrea, e Giovanna Margherita (Jeannette) (1902-1991) infermiera in Gran Bretagna. Durante il loro primo congedo in Italia nasce Roberto Augusto (1903-1990) anch’egli missionario nello Zambesi dal 1926 al 1961.

Quando ripartono per l’Africa affidano i primi quattro figli alle cure di Cecilia Coїsson, sorella di Augusto perché possano beneficiare di un’educazione europea. Tornati in Africa a Livingstone, la città fondata per ordine dell’amministrazione coloniale a 2 km dalla stazione missionaria, nasce Elena Edith (1904-1986) che lavorerà all’Orfanotrofio femminile di Torre Pellice.

Nel 1907 i Coїsson sono trasferiti nel Nord del paese, a Mabumbu e poi a Sefula dove fondano e dirigono la Scuola Normale (magistrale) per preparare gli insegnanti indigeni di cui la missione ha assolutamente bisogno per estendere la sua influenza in tutti i villaggi, anche i più lontani.

Nel 1908 Margherita torna in Italia per occuparsi dei figli poiché la zia è malata, lasciando il marito solo a Mabumbu. Nei quattro anni in cui può soggiornare a Torre Pellice partecipa attivamente alle riunioni delle tre società missionarie locali: quella di Via Uliva, quella dei Coppieri e quella della Zambesia. Nel 1911-1912 il marito la raggiunge a Torre Pellice per il secondo congedo. Alla fine del periodo, lasciati a Torre Pellice i sei figli, tornano a Sefula dove il 16 marzo 1913 nasce il settimo figlio Giovanni (Koki) che rimane con loro fino al 1919, quando viene condotto in Italia durante un congedo in Europa e lasciato a Torre Pellice. A Sefula Augusto Coїsson dirige la Scuola Normale per la formazione di insegnanti fino al 1933, anno in cui rientrano in Italia per il congedo definitivo.

Dal 1933 al 1951 Margherita dirige le tre Società missionarie di Torre Pellice.

(Fonte: Società di Studi Valdesi)

Foto: Enrichetta Margherita Nisbet Coїsson con il fratello James e la zia Adèle Lantaret – Archivio Fotografico Valdese