nazarethbaptistschool

Ancora in sciopero le scuole cristiane in Israele

Continuano a scioperare le scuole cristiane in Israele contro la decisione del governo di ridurre ulteriormente i finanziamenti statali, necessari per il funzionamento delle attività scolastiche. Mentre le scuole pubbliche in Israele sono al 100% finanziate dal governo, le scuole cristiane ricevono finanziamenti statali parziali che sono diminuiti drasticamente negli ultimi anni. In confronto, le scuole private ebraiche ortodosse ricevono un finanziamento del 100%.

Tra le scuole cristiane in sciopero c’è la Nazareth Baptist School, istituita nel 1936 dall’International Mission Board, organismo missionario della Southern Baptist Convention. Circa 25 anni fa, i battisti della Convenzione del Sud hanno smesso di sponsorizzare e finanziare la scuola che è ora gestita dalle chiese battiste locali.

La Nazareth Baptist School è frequentata da circa 1000 bambini. Dai sui edifici posti sulla strada principale, vicino al pozzo di Maria, essa offre un’istruzione di eccellenza al punto che esiste una lunga lista d’attesa di famiglie che vogliono iscrivervi i propri figli. In generale le scuole cristiane sono probabilmente il progetto di punta dei cristiani in Israele, che rischia una pesante battuta d’arresto.

Dagli inizi di settembre, dunque, circa 33.000 studenti di 47 scuole cristiane sono in sciopero. Il governo israeliano non sembra avere fretta di risolvere questo problema, dal momento che i cristiani in Israele sono una piccola minoranza che non ha alcun potere politico. Dal canto loro i cristiani denunciano che i tagli applicati dal neo governo di Benjamin Netanyahu sono discriminatori poiché impediscono ad una componente minoritaria del Paese di esercitare un diritto fondamentale, quello all’istruzione.

«Mentre i cristiani condividono l’onere di pagare le tasse – ha affermato Bader Mansour, responsabile per lo sviluppo dell’Associazione delle chiese battiste in Israele – il governo ha deciso di tagliare il sostegno finanziario parziale all’istruzione privata. I cristiani non vedono questo solo come un problema di finanziamento, ma come un tentativo da parte del governo israeliano di ottenere il controllo totale sulle scuole. Tuttavia, i cristiani che sono minacciati in molti modi in Israele e nel Medio Oriente in generale, vogliono continuare ad avere un certo grado di autonomia nelle loro scuole, assicurandosi che l’istruzione di qualità sia mantenuta e l’identità e i valori cristiani siano conservati».

Fonte: Ebf