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L’Associazione Carta di Roma a giornalisti e lettori: “Stop odio!”

“Chi si è commosso per la foto di Aylan ha ora anche il dovere di aderire e partecipare alla Campagna #Nohatespeech promossa, con la passione civile di sempre, dall’Associazione Carta di Roma (tra i soci fondatori anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia – Fcei), nella quale si ritrovano anche le grandi associazioni del giornalisti italiani dalla Federazione della stampa all’Ordine dei giornalisti”, ricorda Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, tra i promotori della raccolta firme. “Il testo della proposta lo troverete su Change.org – prosegue Giulietti –, ma quello che più conta è lo spirito che la anima, la spinta ad aprire una discussione, critica e autocritica, dentro e fuori le redazioni. Non si tratta solo di saper scegliere le parole giuste e di essere ‘politicamente e mediaticamente corretti’ – conclude Giulietti –, ma anche di cominciare a contrastare i seminatori di odio e di razzismo e che, spesso, troppo spesso, hanno trovato nei media una cassa di risonanza e di amplificazione, funzionale agli interessi degli industriali della paura”.

L’appello della Carta di Roma, condiviso anche dalla Federazione internazionale dei giornalisti, dalla Federazione nazionale della stampa italiana, dall’Ordine dei giornalisti e dal sindacato dei giornalisti Rai (Usigrai) e da Articolo 21, invita a non dare più spazio ai seminatori di odio, a non essere i loro complici, a contrastare il linguaggio dell’odio:

AI GIORNALISTI di non restare passivi di fronte ai discorsi d’odio. I discorsi d’odio non sono “opinioni”: trovando il loro fondamento nel razzismo, sono brutali falsificazioni della realtà e contraddicono non solo i principi basilari della convivenza civile, ma tutte le acquisizioni scientifiche. E’ un dovere professionale confutare le affermazioni razziste, chiarire ai lettori e agli ascoltatori la loro falsità intrinseca.

AI LETTORI E AGLI ASCOLTATORI di isolare chi esprime discorsi di odio, di non intavolare con loro alcun dialogo, nemmeno attraverso risposte indignate, e di evitare qualunque atto che possa anche parzialmente legittimarli come soggetti di un confronto. I lettori e gli ascoltatori sono invitati a segnalare alle redazioni i discorsi d’odio perché possano essere cancellati e perché i loro autori vengano privati della possibilità di nuocere e, quando è previsto dall’ordinamento dello Stato, denunciati all’autorità giudiziaria.

ALLE TESTATE GIORNALISTICHE italiane ed europee e ai loro editori di attuare delle procedure di moderazione che consentano di sopprimere tempestivamente i commenti d’odio e di bannare i loro autori.

AI PROPRIETARI E AGLI AMMINISTRATORI DEI SOCIAL NETWORK di adottare procedure semplificate per sostenere le redazioni giornalistiche e gli utenti nel segnalare i discorsi d’odio ed escludere i loro autori dalla comunità della rete.

Per aderire all’iniziativa:

Firma la petizione su Change.org