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L’arte di Vito Gurrado

A soli 36 anni Vito Gurrado è conosciuto a livello nazionale e internazionale. Pittore, scultore, designer e orafo: un «artista poliedrico», come lui stesso ama definirsi. Le sue opere, presenti in musei e in collezioni private, sono giunte anche in Paesi esteri tra cui Svizzera, Francia, Inghilterra, Oman, Grecia, Croazia ed Albania. Proprio nel Paese delle aquile, l’artista barese ha realizzato nel Castello di Berat un’opera monumentale (patrimonio mondiale dell’Unesco) dal titolo «Ci siamo»: l’enorme scultura – del peso di circa sette tonnellate e alta 3 metri e 40 – è stata eseguita con materie reperite in loco. Da alcuni anni il maestro Gurrado frequenta la chiesa battista di Bari, in corso Sonnino 23. Gli abbiamo rivolto alcune domande.

Lei spazia dalla scultura alla pittura giungendo anche all’arte orafa. Alcune sue opere sono definite «pitto-sculture». Di cosa di tratta?

«Le opere così definite vedono in sè caratteristiche sia scultoree sia pittoriche. In tutta onestà, le prediligo proprio perché mi lasciano libero di agire con il colore e con la forma».

Cosa vuole comunicare con la sua arte?


«La maggior parte delle mie opere sono autobiografiche e per quanto non semplici nella lettura, poiché spesso e volutamente ermetiche, narrano parentesi della mia vita. Talvolta, invece, denuncio realtà che non condivido o ancora, narro altre che sono piacevoli al mio animo come l’amore e la condivisione fraterna».

Spesso ha messo le sue opere a servizio di progetti di beneficenza a sostegno della ricerca per patologie come la fibrosi cistica ed il parkinson. In che modo per lei l’arte può essere al servizio della solidarietà?

«Vivo e concepisco la capacità di produrre opere d’arte come dono divino, in quanto tale, ho l’obbligo di rispettarlo e di metterlo a disposizione del mio prossimo. Alla fine, sono solo uno strumento, non faccio nulla di così speciale. 
Entrando nello specifico, molte cause sociali necessitano di essere finanziate per progredire, come ad esempio la ricerca scientifica. Aste di beneficenza e campagne di sensibilizzazione sono il minimo che io possa fare. E questo ovviamente con il necessario supporto di Fondazioni, Istituti di ricerca, banche e associazioni varie». 


Nella chiesa battista di Bari vi sono due sue opere…

«Vi è un affresco a muro che rappresenta un uomo ed una donna in ginocchio dinanzi a Cristo, ispirato al versetto “Ogni ginocchio si pieghi nel nome di Gesù” (Filippesi 2, 10). E poi vi è un dipinto a copertura dell’organo che rappresenta una “Rinascita spirituale”. Entrambi sono doni liberamente e permanentemente condivisi con i miei fratelli e sorelle in Cristo».

Cosa rappresenta per lei l’incontro con una comunità di fede?



«Incontrare una o più comunità di fede, rispettarle anche e soprattutto nelle loro differenze, costituisce per me una grande opportunità per poter crescere e meglio comprendere il nostro Creatore e me stesso, attraverso di lui».

Dove è possibile visionare la sua produzione?

«Una buona parte è attualmente ospitata nelle prestigiose sedi della Fideuram Bank di Bari; diversamente, è possibile visionarla sul sito ufficiale ufficiale».


Guarda la gallery di alcune sue opere

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Foto copertina Vito Gurrado e la scultura «Oracolo»