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Oikocredit compie 40 anni

Fu il supporto alle chiese sconvolte dal conflitto in Vietnam da un lato e a quelle impegnate in Sud Africa a combattere l’apartheid dall’altro che spinse i rappresentanti del Cec, il Consiglio ecumenico delle chiese, a dare vita nel 1975 a Oikocredit, un sistema di finanziamento internazionale pensato per gestire parte dei capitali delle chiese membro del Cec, ideato per evitare azioni sporadiche e confuse, nel tentativo di dare organicità ed equilibrio alle azioni di sovvenzione che di volta in volta si fossero presentate.

Oggi Oikocredit ha compiuto 40 anni, non è più alle dirette dipendenze del Cec, ma è comunque legato da un filo più che doppio alle comunità religiose che lo hanno ideato. E’ divenuto nel tempo uno dei maggiori attori di micro-finanza presenti sullo scenario globale, impegnato in questi anni in particolar modo nella promozione del ruolo delle donne nella società e nello sviluppo delle zone rurali del pianeta. E quindi, in ordine sparso, negli ultimi anni si sono sostenuti progetti a favore delle donne in India per insegnar loro a gestire meglio la rete idrica, in Uganda per selezionare le migliori qualità di semi delle varie colture, e avanti di questo passo, con un focus sempre acceso sull’agricoltura.

Il rafforzamento delle capacità imprenditoriali e tecniche è l’assioma principe adottato da Oikocredit per garantire un vero futuro di autonomia e non di mera sussidiarietà ai beneficiari.

In anni in cui le banche non erogano crediti nel timore di non rientrare dei capitali prestati, Oikocredit ha il 100% dei prestiti rimborsati, un record che garantisce la solidità e il buon funzionamento del sistema finanziario, nonostante la maggior parte dei fondi vengano destinati all’agricoltura, in cui solitamente la percentuale dei rientri economici è assai bassa.

La Germania, l’Olanda, gli Stati Uniti, l’Austria e la Svizzera sono i Paesi che contano maggiori investitori all’interno di Oikocredit. Soltanto in Svizzera romanda si contano 670 finanziatori, quasi tutti rappresentanti delle comunità religiose, convinti e motivati anche dai continui momenti di incontro e aggiornamento fra sostenitori e sostenuti, così che il filo diretto del contatto, anche umano, non venga mai spezzato.

Foto “School children in Zimbabwe digging a shallow pit for an Arborloo toilet (a variation of a pit latrine)” di Peter Morgan – https://www.flickr.com/photos/gtzecosan/5567847950/in/photolist-9u1Fds-9yKJb4-9yNKcU-nt5Q2i-abQmDV-abQm2H-abTcAm-abQkx2-abTcSE-4joYha. Con licenza CC BY-SA 4.0 tramite Wikimedia Commons.