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Fumata bianca per il Concilio panortodosso

Ha prevalso il desiderio di confronto e dialogo: il Concilio panortodosso si terrà. I primati riuniti a Chambésy, alle porte di Ginevra, hanno messo da parte dissidi teologici e storico-politici e hanno finalmente scelto data e luogo per la prima assise generale del mondo ortodosso a partire dal 1054, anno del “Grande Scisma” con la chiesa cattolica romana. La riunione non si terrà più ad Istanbul, ed era una decisione nell’aria, un po’ per un rischio sicurezza legato ai molti attentati che stanno sconvolgendo la città turca, e un po’ per le tensioni di questi mesi fra Ankara e Mosca nell’area mediorientale, con il rischio concreto che l’opzione turca potesse tenere lontano il patriarca di Mosca Kirill I. Sarà l’isola di Creta, appartenente comunque alla giurisdizione di Costantinopoli ad ospitare il Concilio che si aprirà il giorno della Pentecoste ortodossa, il 16 giugno. Saranno dieci giorni di lavoro molto intenso, con molti temi in agenda, a partire dalla missione della Chiesa ortodossa nel mondo contemporaneo. Oltre a ciò si dibatterà sulla diaspora ortodossa, sull’autonomia di una chiesa e la maniera per proclamarla, sul sacramento del matrimonio ed i suoi impedimenti, sull’importanza del digiuno e sulle relazioni fra la Chiesa ortodossa e il resto del panorama cristiano.

Nella settimana di dibattiti ginevrini i primati (erano presenti Bartolomeo di Costantinopoli, Teodoro di Alessandria, Teofilo di Gerusalemme, Kirill di Mosca, Ireneo di Serbia, Daniel di Romania, Neofito di Bulgaria, Elia di Georgia, Chrysostomo di Cipro, Anastasios di Albania e l’arcivescovo Ratislav per la Chiesa ortodossa di Cechia e Slovacchia) hanno inoltre deliberato di ammettere osservatori esterni non ortodossi alle sessioni di apertura e di chiusura del Concilio e hanno stabilito le norme che regoleranno i lavori. Per motivi di salute mancavano il patriarca Giovanni X di Antiochia e il metropolita Sava di Polonia. L’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Geronimo non era presente invece per scelta personale.

Saranno circa 400 i delegati a partecipare al Concilio, che si candida a diventare un nuovo punto di partenza per l’ortodossia mondiale, guardato con interesse dal resto del mondo.

Nel comunicato di fine lavori non è mancato un pensiero accorato denso di preoccupazione per i due metropoliti, Paul Yagizi del Patriarcato di Antiochia e Gregorios Yohanna Ibrahim dell’arcidiocesi siriaca, rapiti nell’aprile del 2013 e da allora scomparsi nel nulla.