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In Pakistan una chiesa ricostruita grazie ai fedeli musulmani

Una chiesa cattolica ricostruita grazie ai contributi della comunità islamica. La bella storia arriva dal Pakistan, dal villaggio di Khalsabad nella regione del Punjab. Le famiglie di fede cristiana sono solamente otto e la chiesetta che utilizzavano per riunirsi a pregare, una piccola cappella di fango e poco altro, è stata distrutta dalle piogge monsoniche che come ogni anno hanno flagellato l’area. Rimasti senza un luogo in cui raccogliersi le famiglie hanno domandato un aiuto al resto delle popolazione, tutta musulmana ovviamente, al fine di tentare di edificare un’ altra struttura. I fedeli islamici non se lo sono fatti dire due volte e hanno messo mano al portafogli: 10 mila rupie(circa 90 euro) da un commerciante, 30 mila (270 euro) da un uomo d’affari e avanti di questo passo. E’ stato creato un comitato allo scopo di supervisionare la realizzazione della nuova chiesa, di cui al momento sono stati realizzati i muri esterni. Dilawar Hussain, titolare di un negozio in paese ha sottolineato alla stampa locale come «una chiesa sia anche una casa di Allah. Ciò che conta e la preghiera e noi adoriamo lo stesso Dio, per cui mi è parso normale aiutare le famiglie che avevano perso un così importante luogo di incontro».

Padre Aftab James Paul, vicario della parrocchia che ingloba 56 villaggi, compreso questo di Khalsabad, oltre ad aver guidato per 9 anni la commissione per il dialogo interreligioso della diocesi, non nasconde la gioia nell’affermare che «una tale partecipazione è segnale di un dialogo vitale fra fedeli, Cristiani e musulmani insieme per offrire al mondo piccoli ma concreti gesti di collaborazione fraterna».

Già nel 2005 una simile vicenda aveva avuto corso nella cittadina di Gojra, sempre nel Punjab: anche allora la comunità musulmana si fece carico delle spese di ricostruzione della chiesa che divenne purtroppo il luogo del tragico eccidio di 9 cristiani nel 2009, accusati di blasfemia da un gruppo di fanatici che non esitò a bruciare vivi i fedeli. Un precedente che nessuno vuole sentire nominare per il drammatico epilogo. Oggi si è scritta una pagina nuova, e speriamo che stia nei gesti concreti il futuro di pace di queste terre.