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Lavori in vista nei rifugi della val Pellice

Anche i rifugi di montagna come le altre strutture ricettive devono rispettare norme e regolamenti. Nell’ottobre di quest’anno infatti scadranno i termini per essere in regola con le norme anticendio. Al rifugio Willy Jervis quindi sono previsti nei prossimi mesi importanti lavori di riqualificazione e messa a norma. Il rifugio, posto nella pittoresca Conca del Pra in alta valle, nel Comune di Bobbio Pellice, è dedicato al partigiano valdese di origini napoletane ucciso in piazza a Villar Pellice, dopo essere stato catturato durante un rastrellamento l’11 marzo del 1944. A Jervis è anche dedicato un altro rifugio alpino, nella valle dell’Orco, nel Comune di Ceresole Reale, dal momento che il suo ultimo impiego lavorativo era stato proprio nella Olivetti di Ivrea.

Il rifugio della val Pellice inagurato nel 1950 e distrutto da un incendio nel 1976 è stato nuovamente ricostruito e riaperto nel 1979 e dispone di 90 posti letto e rimane aperto tutto l’anno. Proprio questo alto numero di posti letto ha fatto si che per mantenerli fosse necessaria la costruzione di una scala anticendio esterna.

Il progetto è stato affidato a Candido Bottin, architetto che ha curato la ristrutturazione della vicina Mizoun Peyrota. Come si può vedere dall’immagine il Jervis verrà dotato di una scala anticendio esterna, in acciaio, come previsto dalle normative. Per renderla meno impattante è previsto una copertura simil-legno che mitighi l’impatto ambientale. La scala servirà i due piani del rifugio che al momento non hanno una via di fuga se non le scale comuni. Grazie al bando regionali Pro Rifugi 2015 la sezione ha ricevuto un finanziamento di 70.000 euro per gli interventi di messa a norma e per la sostituzione di alcuni infissi, per aumentare il risparmio energetico e il comfort degli ospiti. Il vano della scala avrà anche altre funzioni. Soprattutto permetterà di decongestionare l’ingresso del rifugio nei momenti di maggior affluenza, offrendo un più ampio spazio per sostare all’interno e depositare zaini e attrezzature. Si creerà una sorta di ampia bussola che soprattutto nei mesi invernali servirà anche come zona cuscinetto fra il freddo clima esterno e quello interno del rifugio. Una modifica accolta positivamente da tutto il direttivo del Cai e dallo storico gestore del rifugio, la guida alpina Roby Boulard, da 37 anni ininterrotti alla conduzione del Jervis. Anche per il bivacco Nino Soardi al colle Boucie è stato richiesto un aiuto economico, accordato nella cifra di 52.000 euro che verrà utilizzato per riqualificarlo e renderlo più confortevole e vivibile. Il bivacco è dedicato alla figura di Nino Soardi, presidente del Cai Uget Torino, ed è situtato a oltre 2600 a pochi metri dal confine francese. Lo si può raggiungere con una lunga e ripida camminata, di circa 3,30 ore.