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Terrorismo internazionale e crisi dei rifugiati

Fonte: Abm

È in corso a Vancouver, Canada, l’incontro annuale dell’Alleanza battista mondiale (Abm) a cui partecipano circa 300 persone tra leader internazionali, teologi, professori, pastori e altri ministri provenienti da oltre 50 paesi diversi.

L’assise – cominciata lunedì 4 si concluderà sabato 9 luglio – sarà la prima ad essere presieduta da Paolo Msiza, eletto presidente della Abm al Congresso mondiale battista che si tenne a Durban, in Sud Africa, nel luglio 2015. Durante la settimana si riuniranno anche i due organi di governo della Abm: il Comitato esecutivo e il Consiglio generale.

Diverse commissioni approfondiranno le questioni teologiche riguardanti il culto cristiano, la missione, l’evangelizzazione, l’arricchimento spirituale e altri argomenti ecclesiastici. Verranno discussi anche temi globali legati alla giustizia, tra cui il processo di pace e il rapporto migrazioni e povertà. In particolare si parlerà di terrorismo internazionale e il suo impatto su donne e bambini, e della crescente crisi dei rifugiati con lo sguardo rivolto soprattutto a quella dei rifugiati siriani e iracheni in Europa e agli spostamenti della popolazione nigeriana in fuga dalle violenze perpetrate da Boko Haram.

Nel fitto programma uno spazio sarà dedicato anche all’ingresso nella famiglia mondiale battista di nuove organizzazioni e convenzioni provenienti dall’Africa, dall’Asia e dai Caraibi.

Neville Callam, segretario generale della Abm, durante la predicazione svoltasi alla First Baptist Church di Vancouver domenica 3 luglio, si è soffermato sull’accoglienza cristiana. «Dobbiamo accogliere coloro che sono malati – o che subiscono una certa condizione fisica a causa della missione cristiana – come se accogliessimo Gesù. I cristiani devono essere pronti in ogni momento ad accogliere i messaggeri del Vangelo, vale a dire, le persone che predicano e insegnano il Vangelo, le persone che testimoniano Cristo, come se accogliessero Gesù stesso», ha detto Callam ai presenti.

La preghiera conclusiva della comunità riunita è stata quella che, attraverso l’unità e l’amore, i battisti possano diventare «luce per coloro che vivono nelle tenebre spirituali» e possano «abbattere le barriere che dividono».

È possibile seguire su Twitter l’incontro in corso a Vancouver usando l’hashtag #AG2016.

Immagine: via istockphoto.com