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La follia colpisce a caso

Nella folle corsa di morte il camion guidato da Mohamed Lahouaiej-Bouhlel ha falciato chiunque, bambini e anziani, donne e uomini, senza distinzioni, senza pietà.

Ora che le lente operazioni di riconoscimento delle salme si sono concluse (5 il bilancio ufficiale delle vittime italiane) è finalmente possibile tracciare un quadro più chiaro dei caduti la sera del 14 luglio. Dal Texas alla Georgia, molti stranieri, giovanissimi o anziani, e molti fedeli musulmani, e fra questi moltissimi di origine tunisina, paese di provenienza dell’attentatore. Come una macabra beffa sono 30 su 84 le persone di fede islamica ad aver perso la vita sul lungomare di Nizza.

E così sono caduti il piccolo Kylian, venuto apposta da Lione con la mamma Olfa per seguire i fuochi artificiali, il piccolo Mehdi, nizzardo di 12 anni, mentre la gemellina lotta ancora fra la vita e la morte. Ben 20 le vittime di origine tunisina: le salme verranno rimpatriate dopo la cerimonia ufficiale che si terrà giovedì alla grande moschea Ar-Rahma nel nord della città, non lontano dal quartiere della Madeleine, abitato da immigrati da tutta l’Africa. Addirittura 12 i residenti in questo quartiere ad aver perso la vita.

Paga uno scotto troppo ampio anche la comunità ortodossa che qui conta insediamenti assai datati. In particolare la cattedrale Saint-Nicholas di Nizza piange la scomparsa del suo sacrestano, Igor Chelechko, 48 anni, padre di 4 bambini. Morti anche Natalia Otto, insegnate di religione ortodossa e Roman Ekmalyan, amico personale del rettore della cattedrale, l’arciprete Andrey Elisseev, a sua volta salvatosi per il rotto della cuffia, mentre altri 5 cittadini russi risultano nella lista dei defunti.

Come sempre l’odio cieco colpisce a caso, lasciando lacrime e dolore dietro sé senza distinzione alcuna.

Immagine: http://www.publicdomainpictures.net/