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Si è spento monsignor Mansueto Bianchi

Si è spento ieri, dopo una lunga malattia, monsignor Mansueto Bianchi, che fino a maggio 2015 ha rivestito il ruolo di presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana (Cei).

Nel 2014 mons. Bianchi era stato ospite al Sinodo delle chiese valdesi e metodiste, a Torre Pellice (To). In quell’occasione, in un’intervista rilasciata a chiesavaldese.org, in riferimento all’imminente anniversario dei 500 anni della Riforma protestante, Bianchi affermò: «Abbiamo sempre guardato a quella data, il 1517, come a un’occasione di lotta o di dialettica. In realtà invece bisogna guardare all’anniversario come si guarda ad un’occasione, ad una risorsa per diventare quelli che ancora non siamo e non siamo storicamente riusciti ad essere, cioè guardare come ad una vicenda attraverso la quale il Signore ci ripropone il dramma e il peccato delle nostre divisioni. Mi pare interessante che, forse per la prima volta, in mezzo millennio di storia, questo anniversario venga guardato positivamente da tutte le chiese, almeno dalla Chiesa cattolica e certamente dalle Chiesa evangeliche. Il che vuol dire riconosciamo in questo gesto e nella figura di Martin Lutero un segnale, un appello che Dio rivolge oggi alle nostre chiese, che è memoria del nostro peccato e dei doni di Dio che abbiamo ignorato o che abbiamo sciupato. Allora questo, io lo ritengo tale, è una novità storica a mio avviso fondamentale; forse noi che siamo immediatamente coinvolti nelle cose, può darsi che ci sfugga la loro dimensione simbolica, che non vuol dire semplicemente astratta ma vuol dire che è una porta aperta sul futuro, un progetto lanciato verso il futuro».

Il funerale di mons. Bianchi si terrà il 5 agosto alle 17 nella cattedrale di Pistoia; sabato alle 10 sarà celebrata una celebrazione eucaristia nella cattedrale di Lucca, la città del vescovo Bianchi, e nel pomeriggio, alle 16.00, la salma di mons. Bianchi sarà sepolta nel suo paese natale. 

Foto Pietro Romeo/Riforma