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Terremoto. Coinvolte famiglie della chiesa battista di Civitanova Marche

«Avremmo dovuto partecipare anche noi all’Assemblea generale dell’Unione battista che si è conclusa ieri a Chianciano, ma abbiamo preferito rimanere accanto ai nostri fratelli e sorelle», è quanto ci racconta al telefono il pastore Luis Giuliani della chiesa battista di Civitanova Marche (Mc), tra i comuni colpiti dal terremoto che nei giorni scorsi ha scosso nuovamente con violenza il centro Italia.

«Per fortuna stiamo tutti bene! I forti terremoti di mercoledì 26 e di domenica 30 ottobre hanno provocato perdite materiali ma non ci sono state vittime e di questo dobbiamo ringraziare Dio. Abbiamo deciso di rimanere qui per dare un sostegno ai nostri anziani, bambini e ragazzi che sono molto provati dalla paura scatenata da questi eventi naturali così forti».

La chiesa battista si trova a Civitanova Marche, dove il terremoto si è avvertito forte. Ne fanno parte circa 45 persone che abitano un po’ in tutta la regione. A Tolentino, ad esempio, abitano alcune famiglie della chiesa tra le quali quella del pastore Giuliani. «Gli unici che in questo momento non possono tornare a casa siamo noi a causa di un problema di sicurezza riguardante le scale del palazzo nel quale c’è il nostro appartamento», prosegue il pastore.

Secondo le rilevazioni del comune di Tolentino che, da domenica lavora intensamente sui danni provocati, la metà delle abitazioni sono danneggiate: «Purtroppo questo lavoro di messa in sicurezza richiede tempi lunghi e questo riguarda non solo le abitazioni, ma anche gli ospedali e le scuole. I nostri ragazzi, ad esempio, non rientreranno a scuola prima del 20 novembre e si stanno organizzando delle postazioni alternative in tende, o in containers».

Tolentino è stata tra le città più colpite dal sisma. «Era una città bellissima, e oggi camminare per le strade fa effetto. Ieri sono andato nel tardo pomeriggio con mia moglie a controllare la nostra casa, e mi ha colpito vedere la maggior parte delle case danneggiate e tante persone che per paura stanno trascorrendo le giornate fuori casa. In tanti hanno lasciato la città, che si presenta deserta. Per fortuna apparteniamo ad una famiglia spirituale ampia ed io e la mia famiglia siamo stati ospitati dai fratelli e sorelle di chiesa che non solo a noi hanno offerto subito un aiuto e un sostegno. In realtà la chiesa ha cominciato a mobilitarsi a favore degli sfollati già da agosto: ci siamo organizzati per la raccolta di viveri, indumenti, per le tante persone che sono meno fortunate di noi».

La chiesa battista si trova a Civitanova e il locale non è stato danneggiato tanto è vero che domenica la comunità ha celebrato il culto. «Ci siamo riuniti per pregare insieme e per capire i bisogni del territorio. Ci siamo messi in contatto con le associazioni che nei comuni stanno organizzando gli aiuti agli sfollati, e stiamo continuando a raccogliere indumenti e viveri. In questi giorni ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà da parte di pastori e pastore dell’Ucebi che ci hanno fatto sentire il calore e la vicinanza di tutti i fratelli e le sorelle battisti. C’è stata offerta anche la possibilità di trovare sistemazione presso il centro evangelico battista di Rocca di Papa, ma per fortuna non ce ne è stato bisogno. In questo momento non ci vogliamo spostare, anche per poter dare una mano qui in loco a coloro che hanno più bisogno».

Immagine: foto di repertorio di una zona terremotata ad Amatrice, Di terremocentroitalia terremocentroitalia from Italia – scuola4.jpg, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=52147148