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Pinerolo costruisce scuole nuove

Sull’esempio di quello successo a Bagnolo e di quello che vi avevamo raccontato a settembre, Pinerolo vuole scuole nuove, antisismiche, moderne e efficienti dal punto di vista energetico.

La scuola primaria Nino Costa, in via Porro, a Pinerolo era stata chiusa sabato 3 ottobre dopo una drastica decisione presa in un summit, in Municipio, tra tecnici e amministratori dopo che alcuni rilievi messi in atto sull’edificio avevano rilevato problemi di staticità. «Non si tratterebbe di un pericolo immediato – aveva spiegato il sindaco di allora Eugenio Buttiero – ma è nostro dovere non mettere a rischio l’incolumità di alunni e insegnanti». La Nino Costa venne costruita negli anni ’70, conteneva dieci aule ed era frequentata da circa 200 bambini su cinque anni divisi in due sezioni per anno.

Nel frattempo i bambini furono temporaneamente trasferiti e ospitati alla primaria Cesare Battisti dall’altra parte di Pinerolo, tra via Monte Grappa e via Chiampo. Il comune organizzò un servizio di navetta per trasportare i bambini tutti i giorni. Poi, a luglio di quest’anno, la nuova giunta Cinque Stelle di Pinerolo decise di bloccare il progetto di adeguare l’ex Sumi (dietro al vecchio palazzo Vittone settecentesco dove fino a 15 anni fa si trovava il liceo classico Porporato) e trasformarla nella scuola primaria per ospitare gli alunni della Nino Costa. In una conferenza stampa il sindaco Luca Salvai e gli assessori Ermanno Cerrano (Lavori pubblici) e Antonella Clapier (Istruzione) avevano spiegato le ragioni di quella scelta: «I soldi ci sono, il progetto pure, ma le carte evidenziano dei rischi sotto il profilo della sismicità. Sono valutazioni cautelative, ma non possiamo ignorarle» avevano spiegato.

Poi a inizio di dicembre di quest’anno, la Giunta e il consiglio comunale cittadino hanno approvato l’opzione di abbattere la vecchia scuola degli anni settanta e costruirne una nuova moderna.

Venerdì 2 dicembre, l’amministrazione ha incontrato i genitori degli allievi che frequentano la Nino Costa per comunicare i prossimi passi che coinvolgeranno le classi dell’Istituto. «La storica sede della Scuola Nino Costa, in via Porro, verrà abbattuta e sarà ricostruita completamente. L’Amministrazione si impegna, entro dicembre 2017, a disporre di un piano esecutivo, il primo importante passo verso il reperimento di fondi e l’apertura del cantiere. Per il progetto verranno stanziati 150.000 euro nel 2017. Inoltre, è stata accolta la richiesta di individuare un nuovo spazio, diverso dalla Scuola Cesare Battisti, per accogliere i bambini che frequentano la Nino Costa. Lo si è trovato nella struttura “ex Nido Serena”, che è stata visitata insieme al corpo docenti e per il quale è già pronto un piano di opere per rispondere alle esigenze dei bambini di una scuola primaria. In questo modo la Scuola Nino Costa potrà tornare ad avere la propria identità», si leggeva nel comunicato ufficiale del comune.

I lavori più importanti riguarderanno i bagni, oggi dotati di servizi pensati per bambini di 0-3 anni, e il riordino delle aule. La cucina, per essere nuovamente utilizzata, sarà adeguata secondo le norme vigenti. Il trasferimento nella nuova sede dell’ex Nido Serena è previsto per settembre 2017, mentre per la nuova Nino Costa antisismica e moderna l’amministrazione ha l’orizzonte del 2020. A Bagnolo Piemonte come vi avevamo raccontato ci avevano messo meno di un anno.

L’assessora all’Istruzione, Antonella Clapier raggiunta ai nostri microfoni di Tutto Qui ci ha detto «Credo che sia stato posto il primo tassello verso una riqualificazione programmata degli edifici scolastici di Pinerolo. Gli approfondimenti tecnici hanno in breve tempo sgomberato il campo da incertezze e dubbi: la Nino Costa deve essere abbattuta perché sarebbe troppo costoso intervenire. Altri elementi imprescindibili all’epilogo attuale della vicenda, cioè la decisione di far seguire la ricostruzione all’abbattimento della struttura, sono stati sia gli appelli accorati di docenti e genitori, sia il profondo radicamento della scuola nella storia del suo quartiere, oltre al ruolo prezioso della Dirigente scolastica che ha contribuito ad agevolare il dialogo tra le parti. Le soluzioni assunte tengono conto delle questioni legate alla sicurezza, ma vanno oltre: è prevalsa su tutte la prospettiva di salvaguardare l’identità della scuola Nino Costa e di concedere ai due plessi coinvolti nell’attuale accorpamento spazi adeguati alle attività didattiche. La scuola è sì un luogo fisico, ma è soprattutto uno spazio mentale dove bambini e adulti, partendo da contenuti disciplinari specifici, si confrontano su questioni fondamentali per il proprio futuro».

Immagine: By G.dallorto – Own work, Attribution, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1809946