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La ricerca appassionata di Dio

Non li temere, perché io sono con te per liberarti, dice il Signore
Geremia 1, 8
Il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto
Luca 19, 10

Il versetto dell’evangelo di Luca è la conclusione del racconto della conversione di Zaccheo, un ebreo che faceva il mestiere di pubblicano, che significa esattore delle tasse. Ma Zaccheo non era un semplice esattore ma il capo degli esattori; aveva sotto di sé tutta la squadra degli esperti che riscuotevano le tasse per conto dei romani. I pubblicani erano disprezzati perché alleati degli occupanti romani. Erano considerati peccatori pubblici perché erano facilmente corruttibili e, approfittando della loro situazione, intascavano a proprio vantaggio buona parte delle entrate.

Zaccheo è un curioso, voleva vedere chi fosse Gesù ma, poiché era piccolo di statura – racconta il testo biblico – non ci riusciva a motivo della folla. Allora si arrampica sull’albero del sicomoro e si ritrova lì nascosto, ma viene visto da Gesù che lo invita a scendere rapidamente, perché deve fermarsi a casa sua.

L’incontro con Gesù permette a Zaccheo di rivedere la propria vita e di cambiarla. Con il suo stile di vita e la conseguente emarginazione da parte della comunità e della sinagoga, Zaccheo era considerato spacciato, perso. Ma per Gesù, egli è destinatario della grazia di Dio, è figlio di Abraamo; merita di essere salvato. La Bibbia – scrive Pascal – ci racconta di un’unica ricerca; non la ricerca di Dio da parte dell’uomo, ma la ricerca appassionata dell’essere umano, di te e di me, da parte di Dio.

Gesù è venuto nel tempo per salvare e raccogliere ciò che il mondo e la religione hanno condannato e perso, o meglio ciò che noi abbiamo condannato e perso con i nostri giudizi che lasciano poco spazio al perdono e alla misericordia.

Immagine: By SailkoOwn work, CC BY 3.0, Link